Accadde oggi: il 23 settembre 1940 l’ennesimo orrore nel campo di concentramento di Auschwitz

Accadde oggi: il 23 Settembre furono effettuati i primi esperimenti con i gas nel campo di concentramento di Auschwitz, dove morirono 6 milioni di persone
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“Dopo essersi spogliati venivano portati nella camera della morte, dove i tedeschi avevano messo delle tubature per fargli credere fosse un bagno. Le bombole del gas arrivavano sempre con una macchina della Croce Rossa tedesca e due uomini delle SS. Trascorsi sei o sette minuti nelle camere, iniziavano a morire. Mezz’ora dopo, iniziava il nostro lavoro: avremmo dovuto prendere i corpi di donne e bambini innocenti e portarli all’ascensore che portava nella stanza con i forni dove i loro corpi sarebbero bruciati senza combustibile, a causa del loro grasso. (…) Mi sono chiesto spesso come avrei potuto uccidere altri ebrei e ho spesso preso in considerazione la possibilità di mettere fine a tutto questo. Ogni volta che qualcuno veniva ucciso mi chiedevo “Dio esiste?”. Nonostante tutto questo, ho sempre creduto in lui. Continuo a credere che questa sia la volontà di Dio”

Questo il contenuto di una lettera di addio alla sua famiglia, stropicciata in una bottiglia avvolta in una borsa di pelle e dissotterrata, con la quale Nadjari, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz, ha fornito la sua testimonianza di ex prigioniero. Oggi, 23 settembre, viene ricordato il primo “utilizzo” dei gas nel campo di concentramento nel quale morirono 6 milioni di ebrei e non solo: quella zona è cosparsa di sangue umano, di qualsiasi etnia differente da quella Ariana, di disabili, di gente affetta dalla sindrome di Down, di individui sterili. A partire dagli anni trenta la nazione polacca avrebbe dovuto essere depauperata di ogni risorsa e la popolazione letteralmente “sposata”  in zone limitrofe per essere sostituita da “coloni” di razza germanica. Tuttavia, le prigioni polacche non ci misero molto a riempirsi e comparve il nuovo bisogno di  trovare aree di internamento per i moltissimi prigionieri che venivano catturati nel corso dei rastrellamenti. I primi tempi che videro l’espansione Tedesca, furono particolarmente sanguinosi: venivano eseguite fucilazioni di massa (svolte dai soldati dell’esercito) dei “Nemici del Popolo Tedesco“: Ebrei, Zingari, oppositori politici. Proprio a causa di ciò, molti soldati disertarono o si suicidarono e, per questo, fu attuata la scelta di aprire appositi campi di sterminio, che avrebbero quindi evitato il lavoro “sporco” ai semplici soldati di leva. I campi di sterminio coprivano tre necessità:

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segretezza delle operazioni;

efficienza nello sterminio, applicato in scala industriale;

indipendenza dall’esercito, in quanto svolto da corpi speciali.

Il 20 maggio 1940 varcarono quei cancelli maledetti i primi 30 prigionieri, provenienti dal campo di concentramento di Sachsenhausen. Il 10 giugno 1940 furono ordinati i progetti per un primo forno crematorio prodotto dalla J.A. Topf und Söhne di Erfurt; i progetti, approvati in tempi brevi, vennero ultimati entro il 23 settembre dello stesso anno, data della prima cremazione venuta alla luce nella storia.  Il 14 giugno 1940 il campo di Auschwitz I dovette affrontare il primo convoglio di 728 deportati, accolti dal primo direttore del lager SS-Hauptsturmführer Karl Fritzsch con il discorso:

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“Non siete venuti in un sanatorio, ma in un campo di concentramento tedesco. Da qui non c’è altra via d’uscita che il camino del crematorio. Se a qualcuno questo non piace, può andare subito contro il filo spinato. Se in un trasporto ci sono degli ebrei, non hanno diritto a sopravvivere più di due settimane, i preti un mese e gli altri tre mesi”.

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