Affligge ogni anno milioni di persone, ma ora un team di ricercatori americani ritiene di aver messo a punto un approccio sperimentale in grado di proteggere contro il raffreddore. Invece di provare ad attaccare direttamente il virus, i ricercatori hanno preso di mira una proteina essenziale all’interno delle nostre cellule, che permette al microrganismo di replicarsi. Un approccio innovativo che ha fornito una “protezione completa” negli esperimenti condotti su topi e cellule polmonari umane.
Lo studio è descritto su ‘Nature Microbiology’ da ricercatori della Stanford University e dell’University of California a San Francisco, che spiegano di non essere ancora pronti per un trial sull’uomo. La maggior parte dei raffreddori è causata dai rinovirus, ma ce ne sono circa 160 tipi diversi e mutano così facilmente da diventare rapidamente resistenti ai farmaci. Così si è pensato di smettere di ‘bersagliare’ i microrganismi, concentrandosi sull’ospite e cercando di rendere il nostro corpo inospitale.
Gli scienziati hanno usato l’editing genetico per ottenere questo risultato, prima su cellule umane in coltura, poi su topolini. La mancanza del gene ‘chiave’ ha protetto “completamente i topi dall’infezione virale“, ha detto alla Bbc Jan Carette, di Stanford, uno degli autori dello studio. Per il resto gli animali sono risultati sani. Ma occorrono ancora ulteriori ricerche prima di poter sperimentare questo approccio nell’uomo.
Una cura sperimentale protegge contro il raffreddore
Un team di ricercatori americani ritiene di aver messo a punto un approccio sperimentale in grado di proteggere contro il raffreddore
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