Sequestrate tonnellate di falso olio extravergine d’oliva, veniva usato il “trucco” della clorofilla

Scoperto traffico di olio sofisticato mediante l’aggiunta di clorofilla e betacarotene, per renderlo simile all’olio extravergine di oliva
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I carabinieri del Nas di Firenze, a conclusione dell’indagine ‘Croce e Delizia‘ coordinata dalla locale procura della Repubblica, hanno dato esecuzione oggi a Montespertoli e Cerignola, in provincia di Foggia, a un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale agli arresti domiciliari nei confronti di 2 persone ritenute responsabili, rispettivamente, dei reati di riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi, etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva, prodotto in Puglia ed immesso nel circuito commerciale toscano. Altri 11 risultano indagati.
A Impruneta e Castelfiorentino è stata notificata a 2 persone operanti nel settore alimentare, un’ordinanza di divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale del commercio di prodotti alimentari per 6 mesi.
L’attività investigativa, condotta dai carabinieri del Nas di Firenze in collaborazione con personale dell’Ispettorato centrale repressioni frodi, ha permesso di far emergere l’esistenza di un sodalizio criminale che gestiva il traffico di ingenti quantitativi di olio di semi di soia sofisticato mediante l’aggiunta di clorofilla e betacarotene, non dannoso per la salute umana, ma in modo da renderlo simile all’olio extravergine di oliva e commercializzarlo con tale qualità, generando un notevole profitto illecito.

Nell’inchiesta sono coinvolte, a vario titolo, altre 10 persone operanti nel settore (tra le quali 7 ‘prestanome’, utilizzati anche per sviare eventuali azioni investigative) indagate in concorso nel reato per aver consentito l’utilizzo del marchio di società, a loro intestate, da parte dell’arrestato in Cerignola, che conduceva materialmente la sofisticazione e il confezionamento in lattine e bottiglie apponendo etichette delle menzionate società (inesistenti o, comunque, non più operative).
Nel corso delle indagini, condotte nelle province di Barletta-Andria-Trani, Firenze, Foggia, Pescara, Pisa e Prato, è stato documentato il flusso commerciale di circa 50 tonnellate di olio sofisticato, procedendo al sequestro di oltre 16 tonnellate, impedendone così l’illecita immissione nel circuito commerciale, individuando, nel contempo, i depositi ove lo stesso veniva temporaneamente stoccato, in attesa della commercializzazione. Tra gli interventi più rilevanti eseguiti nel corso delle indagini, si segnala l’intercettazione ed il sequestro di un autocarro che trasportava 5.500 litri di olio sofisticato, in transito nel capoluogo toscano, destinato a rifornire un esercizio di ristorazione.

Balzo del 58% delle frodi a tavola

Con un balzo del 58% delle frodi a tavola, che colpiscono i prodotti simbolo della dieta mediterranea come l’olio, è necessario procedere al piu’ presto alla riforma della Legge sui reati in campo agroalimentare per sostenere gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine con norme adeguate a colpire chi specula sulla salute dei cittadini. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per la scoperta da parte dei Nas di Firenze di una truffa con riciclaggio e ricettazione di ingenti quantita’ di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva, sulla base dei dati ICQRF relativi al 2018.

Un danno grave – sottolinea la Coldiretti – per i consumatori ed i produttori che stanno avviando la raccolta delle olive con una produzione nazionale di extravergine stimata nel 2019 in aumento dell’80% per un quantitativo di oltre 315 milioni di chili, dopo il crollo storico registrato lo scorso anno. Le frodi non solo ingannano i cittadini ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione già difficile dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero ma anche dall’emergenza xylella che ha decimato gli ulivi salentini in Puglia dove si produce la metà dell’extravergine italiano. Da difendere – continua la Coldiretti –  ci sono oltre 400 mila aziende agricole nazionali impegnate a coltivare ulivi in Italia che può contare sul maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.”

La revisione delle leggi sui reali alimentari è una norma a costo zero elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti è una riforma a costo zero per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali adeguate a combattere le frodi agroalimentari diventate piu’ pericolose con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali,” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Ma vanno fatte anche rispettare le normative vigenti in una situazione in cui al ristorante – denuncia la Coldiretti – è fuorilegge 1 contenitore di olio su 4 (22%) che non rispetta l’obbligo del tappo antirabbocco, entrato in vigore con la Legge 30 Ottobre 2014, n. 161 che prevede anche sanzioni e la confisca del prodotto. Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati – sottolinea la Coldiretti – in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. Un comportamento che se non rispettato – conclude la Coldiretti – favorisce inganni ed abusi come nel caso smascherato dai carabinieri dei Nas.

Il consiglio della Coldiretti è quello di sincerarsi “che la norma venga rispettata al ristorante mentre nei supermercati occorre guardare con attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.”

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