Incendi Sicilia, WWF: “A Monte Monaco fuoco e devastazione ambientale annebbiano panorami mozzafiato” [GALLERY]

Desolante il paesaggio che gli escursionisti si sono trovati davanti sul Monte Monaco: "Il WWF con queste escursioni vuole denunciare questi crimini contro la nostra natura"
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Il WWF denuncia la devastazione ambientale del Monte Monaco, in provincia di Trapani, provocata da un incendio scoppiato il 7 agosto scorso.

Ieri pomeriggio (6 settembre 2019, ndr) abbiamo accompagnato un gruppo di amici e soci del WWF Sicilia Nord Orientale Giarre a scoprire Monte Monaco a San Vito lo Capo, ultimo comune di nostra competenza territoriale come Wwf Sicilia Nord Occidentale. Partiti alle 15 circa abbiamo scalato il sentiero carrabile in quanto il vecchio sentiero è stato aggredito e devastato dall’incendio divampato un mese fa, il 7 agosto. Un anno fa il nostro gruppo escursionismo aveva effettuato un bellissimo trekking fin sulla vetta del fantastico sperone calcareo che sovrasta la bellissima costa di San Vito Lo Capo“.

Nella gallery scorrevole a corredo dell’articolo, “un paio di foto comparative a 1 anno di distanza circa tra loro” e le immagini dell’escursione dalla pagina Facebook di WWF Sicilia Nord Occidentale.

Abbiamo percorso poco più di 8 km a/r su facile carrozzabile in sentiero tracciato dal CAI. Dalle foto purtroppo si evince il grave danno arrecato alla flora endemica della zona che è anche SIC e ZPS di Natura2000, flora e fauna eliminati per anni da qualche mente malata e incivile che meriterebbe essere seriamente analizzata da psicologi bravi prima di essere rinchiusa nelle patrie galere. Ogni anno assistiamo inermi alla devastazione di zone importanti di territorio, boschi, sottoboschi, macchia mediterranea, dove animali, insetti e piante interagiscono tra loro: un disastro della biodiversità”.

“Un anno fa gheppi, corvi, cornacchie e poiane volteggiavano tra le nostre teste, intenti a trovare cibo per loro come ratti, arvicole, serpentelli, lucertole… insetti di ogni tipo, api, farfalle, coleotteri, impollinavano le infiorescenze mediterranee. Ai bordi dei sentieri ricchi di palma nana e rovi di more i terebinti, il profumo dei romani, la cui resina inebriava l’aria circostante. Oggi c’è il nulla… neppure lucertole abbiamo trovato nel nostro cammino. Solo odore acre di cenere. E solo un piccolo gregge di pecore che “leccavano” la fuliggine tra le rocce! Che pena! Che tristezza!”.

Il WWF con queste escursioni vuole denunciare questi crimini contro la nostra natura aldilà dei grandi temi ambientali come gli incendi in Siberia e in Amazzonia, vitali per il genere umano. Anche qui a pochi minuti dalle nostre case abbiamo i nostri danni ecologici importanti. Chiedendoci amaramente: ma a chi può giovare un territorio cosi ridotto ? Noi qualche risposta l’avremmo ma non sta a noi giudicare o accusare. Occorre che chi sa parli e chi copre si senta corresponsabile di questi gravi crimini. Solo l’anno scorso abbiamo fatto questa splendida escursione e ci piange il cuore a vedere ridotta la nostra bellezza naturalistica in cenere! Unica boscaglia rusiduale rimasta non attaccata dalle fiamme alle pendici del Cozzo Mondello”.

All’escursione “hanno partecipato il presidente Pietro Ciulla, il consigliere Giorgio De Simone e i soci Marco Cannioto, Silvia Messina, Roberto Mandalà e il piccolo socio junior Mattia Mandalà”.

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