Di recente, il Mit ha coordinato un gruppo di ricerca per osservare per la prima volta un fenomeno esotico e agognato da decenni a questa parte, che raccoglie onde ottiche, campi magnetici e l’inversione della linea del tempo. Il fenomeno è stato captato mediante un’articolata sperimentazione ottica e magnetica ed è stato definito effetto Aharonov-Bohm non abeliano. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science. Aharonov-Bohm è una tipologia di fenomeno quantistico teorizzata dai due fisici Yakir Aharonov e David Bohm nel 1959. Tutti gli studi condotti hanno evidenziato che una particella carica è influenzata da campi elettromagnetici anche dove questi campi sono nulli, cioè dove in teoria non dovrebbero dare luogo alcun effetto. A pensarci bene, nella meccanica quantistica – dove molti fenomeni a dir poco improbabili nella realtà diventano possibili – il campo magnetico adibito ad un’azione soltanto locale e limitata nello spazio su una particella è insufficiente a originare il sistema e, all’orizzonte, gli esperti sono certi che ci sia qualcosa in più, assente nella fisica classica.
E’ stato dunque notato che, l’effetto “Aharonov-Bohm abeliano”, in determinati campi fisici detti commutativi, presenta una vasta sfumatura di regole per cui qualsiasi avvenimento, ad esempio le stesse interazioni delle particelle con le forze, si manifestano in maniera uguale sia in avanti che indietro, ovvero sia nel passato che nel futuro. Per fare un paragone più comprensibile ai “non esperti“, è come se registrassimo cosa succede sulla scena e mandassimo avanti e indietro il nastro della registrazione: non noteremmo alcuna differenza. Gli avvenimenti, ai nostri occhi, sarebbero possibili allo stesso modo e non ci accorgeremmo degli avvenimenti di prima e dopo. Questi campi vengono definiti commutativi proprio perché si ricollegano a quello che si verifica nella proprietà commutativa applicata all’addizione e alla moltiplicazione, in cui modificando l’ordine degli addendi o dei fattori il risultato non cambia. Nella versione originale dell’esperimento, l’effetto Aharonov-Bohm abeliano, tuttavia:
“La rottura della simmetria avviene solo una volta ed è stata osservata dopo una serie di sforzi sperimentali. L’effetto non abeliano non era mai stato osservato finora”.
Ha affermato Yi Yang, primo autore del paper:
“Il risultato ci consente di fare molte cose”
Continua, spalancando le porte a una grande varietà di possibili esperimenti. Senza dimenticare che in futuro potrebbe portare ad applicazioni per nuovi dispositivi elettronici di nuova generazione.