La Sanità italiana diventerà digitale: “L’accesso alle cure rischia di diventare difficile per la popolazione”

La sanità, in un prossimo futuro, diventerà digitale. Ecco le nuove strategie per continuare a "dominare" il panorama mondiale
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L’analisi di Ernst & Young mostra come sia possibile salvare la Sanità italiana solo attraverso il digitale: è adattandosi alle nuove tecnologie che il sistema sanitario continuerà a far fronte all’invecchiamento della popolazione e all’aspettativa di vita. I risultati dell’accurata ricerca che la vede come suo pilastro è stato al centro della Summer School di Asiago, organizzato da Motore Sanità: all’orizzonte ci sono nuove strategie per contrastare le “rughe” di un sistema che ha bisogno di adattarsi ai tempi, per continuare a vivere. In soli 24 mesi, l’Italia è passata dal primo al secondo posto nella classifica mondiale degli Healthiest Countries stilata da Bloomberg, surclassata dalla Spagna. Dal terzo posto in poi, sono state collocate l’Islanda, il Giappone e la Svizzera Le nuove strategie, dunque, verteranno sui Piani sanitari regionali e sui percorsi assistenziali, mobilità sanitaria e silos budget.

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“Ancora oggi in discussione sia da parte dei decisori politici che dei professionisti sanitari. Serve realizzare rapide soluzioni così da poter mettere in pratica tutto quello che è già inserito nelle normative: progetti semplici, ma che allo stesso tempo possano concretamente migliorare il servizio sanitario nazionale e regionale”

Ha affermato Antonio Irione, EY Healthcare Leader.

“Nel contesto sanitario, molto spesso si tende ad associare alla parola innovazione la parola costi, così trascurando i costi derivanti dalla non innovazione sia a livello di salute pubblica sia di mancata crescita economica. È necessario valutare i maggiori costi, tanto diretti quanto indiretti, che il sistema sanitario e quello economico in generale sosterrebbero in assenza delle tecnologie efficaci correntemente disponibili”

Ha proseguito Francesco Saverio Mennini, professore di Economia sanitaria all’Università di Roma Tor Vergata e Kingston University London UK, non nascondendo che:

“Occorre introdurre metodi e modelli che sappiano catturare le diverse implicazioni dell’innovazione e restituire ai decisori una misura del ‘valore dell’innovazione’ per garantire scelte di innovazione sostenibile. Dove in un sistema universalistico come quello nazionale, con Innovazione sostenibile si intende la produzione del massimo valore di salute per i singoli, con costi ‘accettabili’ per la società e ‘sostenibili’ per i sistemi pubblici”.

Un intervento particolarmente apprezzato e veritiero è stato quello di Francesco Ferri, presidente di Aria, che ha ammesso:

“L’accesso alle cure rischia di diventare difficile per una fetta sempre più ampia della popolazione. La digitalizzazione del sistema sanitario appare l’unica strada percorribile per rispondere a questa situazione. Una digitalizzazione che si realizzi su più livelli, dal rinnovamento organizzativo e tecnologico allo sviluppo di nuove competenze per gli operatori sanitari. Senza dimenticare l’esigenza di un maggior coinvolgimento, di un ruolo più attivo, del cittadino/paziente”.

 

 

 

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