Lotta “spaziale” tra Italia e Francia: da adesso la Terra sarà difesa da attacchi provenienti da zone remote di Universo

L'Italia e la Francia adesso sono impegnate in una lotta che va oltre il nostro pianeta. Al via la lotta per la difesa dello spazio
MeteoWeb

Con l’assegnazione a Paolo Gentiloni dell’incarico di Commissario agli Affari Economici, l’Italia ha nuovamente ottenuto un ruolo centrale nelle strategie politiche europee, in special modo sul piano economico. Tuttavia, altrettanto importante e strategico è l’incarico assegnato alla Commissaria francese Sylvie Goulard, che diverrà Commissario per il Mercato interno e responsabile della nuova Direzione Generale dell’Industria, della Difesa e dello Spazio. Per quanto precedentemente lo spazio fosse una delle linee strategiche del portafoglio della Direzione Generale GROW, la parte della difesa era pressocchè inesistente. Solo negli ultimi anni, infatti, un’articolata discussione che ha coinvolto tutti i paesi più importanti dell’Unione, tra cui ovviamente l’Italia, ha trattato dell’ importanza del settore spaziale per la politica europea. Dunque, per quel che concerne lo spazio, a fine 2016, è stata approvata la Strategia Spaziale Europea, incentrata sul completamento delle enormi infrastrutture satellitari già approvate dall’Unione e anche sul rendere lo spazio uno degli assi portanti delle strategie di sviluppo economico e politico europei. Le iniziative che ne sono derivate sono: Galileo, l’innovativa costellazione, più accurata e versatile del GPS, per la navigazione satellitare, e Copernicus, la flottiglia di moderni satelliti per “spiare” continuamente la Terra, progetto che ha fatto sì che l’Europa diventasse un punto di riferimento sul piano globale nel settore. I dati provenienti da Galileo e da Copernicus permettono applicazioni innovative, che nessuno prima si sarebbe mai immaginato: essi sono un ingrediente base della New Space Economy di cui così tanto si è chiacchierato di recente.

uni/verso
Sistema solare

La spesa per la realizzazione de “La Strategia Spaziale Europea” è di 12,5 miliardi di Euro, con annessi investimenti nel settore spaziale dedicati alla sicurezza e alla difesa. Quindi è piuttosto giustificabile che la Commissione si fornisca di una nuova Direzione Generale per tenere le redini di un settore che per qualità di prodotti e tecnologie e quantità di risorse viene considerata una parte importante delle strategie comunitarie. Ma, su questo piano, l’Italia dove si colloca? In tre anni l’Italia ha sostituito quattro governi alla guida del paese: due del centro sinistra, uno gialloverde e uno, appena varato, giallorosso. Inoltre, il governo gialloverde ha sostituito, in meno di un anno, tre volte il vertice dell’Agenzia Spaziale, due presidenti inframmezzati da un Commissario. La riforma della governance spaziale, definita da una legge, la 7/2018, approvata nella scorsa legislatura, ha incentrato il potere decisionale nel settore spaziale in un meccanismo arzigogolato basato sul Comitato Interministeriale per lo Spazio a Palazzo Chigi, coordinato da un sottosegretario con delega allo spazio, in prima applicazione e per meno di un anno,  conferita all’on. Giorgetti.

esempio
Esplorazione su Marte

Infine, rientra nei punti della discussione il grande settore delle applicazioni dei dati satellitari, base della New Space Economy, tema molto importante per l’Unione che desidera mostrare il valore dei ritorni dell’investimento nel settore spaziale. Questa volta è stata aperta una rilevante parentesi sul  futuro della GSA, l’agenzia europea abidita alla gestione del programma Galileo: il nuovo regolamento europeo si concentra proprio sull’evoluzione della GSA in EUSPA, l’Agenzia per i Programmi Spaziali Europei, capace di replicare alla crescente importanza del ruolo dello spazio all’interno dell’Unione.Dunque, cosa può concretamente fare l’Italia in questa lotta “spaziale” contro la Francia, che sta prendendo sempre più piede anche lì? La prima questione è eludere la tentazione di far da sola senza aprirsi a condizioni più favorevoli, tentazione che periodicamente viene a galla quando si ha la paura di non “essere in grado di fare“, come ci insegna anche la storia. Eppure, l’Italia questa volta dovrebbe stare tranquilla, in quanto lo spazio è uno dei pochi settori avanzati in cui è sempre riuscita a prevalere, preservare e coltivare, fin dagli anni di Broglio e Amaldi. Per “dominare” il settore spaziale bisogna essere, necessariamente, strategici  e intelligentemente attivi, quindi non bloccare le azioni degli “avversari politici”, ma sviluppare le proprie con onestà emotiva e razionale.

 

 

 

Condividi