La National Wildlife Federation ha informato che l’Associazione peruviana dei Produttori di olio di palma ha annunciato il suo impegno per un accordo per la produzione di olio di palma sostenibile e senza deforestazione. Per la National Wildlife Federation, questa è una vittoria epocale per gli animali selvatici e l’agricoltura sostenibile. Questo renderebbe il Perù il secondo Paese del Sud America, dopo la Colombia, ad impegnarsi in una produzione di olio da palma senza deforestazione.
“Questo impegno è uno sviluppo epocale per la gente del Perù e gli sforzi globali per affrontare i cambiamenti climatici. Sottolinea che possiamo nutrire il mondo senza nuocere alla biodiversità o eliminare le foreste tropicali”, ha detto Kiryssa Kasprzyk, che ha guidato il lavoro della National Wildlife Federation.
“La National Wildlife Federation e il suo partner locale, Sociedad Peruana de Ecodesarrollo, hanno lavorato con l’Associazione peruviana dei Produttori di olio di palma (JUNPALMA) e il governo del Paese, soprattutto il Ministero dell’Agricoltura e dell’Irrigazione, per due anni per arrivare a questo punto e ci siamo impegnati ad assicurare che questo accordo diventi realtà”, ha indicato Gregoria Saenz, direttore generale di JUNPALMA. Il Ministero dell’Agricoltura e dell’Irrigazione ha ribadito il suo impegno per lo sviluppo di un’agricoltura libera dalla deforestazione e concentrata sulle aziende agricole a conduzione familiare e sui piccoli produttori, per migliorare il benessere dei produttori del Paese.
L’impegno annunciato metterebbe il Perù sulla strada per bloccare deforestazione guidata dalla produzione di olio da palma entro il 2021, in conformità con la Dichiarazione congiunta di intenti firmata da Norvegia e Germania per mettere fine alla deforestazione entro questa data. L’impegno arriva anche dopo un recente rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change sui cambiamenti climatici e l’utilizzo della terra, che ha dimostrato che i Paese devono ridurre al minimo la conversione delle foreste e degli habitat delicati in Sud e Nord America. Il rapporto ha anche sottolineato come la gestione responsabile, l’utilizzo e la crescita delle foreste siano fondamentali per reagire alla crisi climatica globale.