Dopo 24 ore di temporaneo affievolimento dei cavi d’onda nordatlantici, con circolazione comunque sempre mediamente instabile, ma con caratteristiche non cicloniche, un altro vortice piuttosto ostinato e più profondo di quello in azione appena ieri, si scaverà sulle regioni settentrionali italiane.
A questo giro, la saccatura lungo la quale poi scorreranno i nuclei perturbati, proverrà da comparti nordeuropei più freddi, quindi aree scandinave-baltiche, Mare del Nord. Estrazione della massa d’aria decisamente più fresca di quella precedente e calo più sostanzioso della temperatura. Naturalmente lo scontro con i bassi strati nostrani ancora decisamente più caldi, specie in riferimento alle acque superficiali dell’alto Tirreno e dell’ alto Adriatico, non potrà che produrre fenomeni ancora una volta importanti, spesso forti o violenti. Essi avranno modo di esprimersi soprattutto lungo l’ascendente depressionario rispetto al minimo barico che, un po’ a tutte le quote, si porrà sottovento rispetto alle Alpi di confine e mediamente agente tra le Prealpi centro-orientali e la Pianura Padana centro-orientale.
Il complesso dei parametri caratteristici del sistema, soprattutto quello termico verticale, è per forte perturbabilità su diverse area. Nella cartina fenomeni, abbiamo evidenziato a scala di colore blu i settori maggiormente coinvolti da nubi e con possibili piogge o temporali. In quelli circoscritti con la colorazione celeste, i fenomeni dovrebbero essere piuttosto irregolari, benché con nubi frequenti, talora con addensamenti e qualche breve rovescio o temporale a carattere localizzato, ma piuttosto occasionali. Non mancherebbero anche fasi con ampie schiarite. Nelle aree colorate a scala di blu più intenso, i fenomeni andrebbero via via intensificandosi con rovesci e temporali spesso moderati o anche forti. In particolare abbiamo contrassegnato come possibili obiettivi di una fenomenologia più accesa e frequente, la Pianura Padana centro-orientale tutta, buona parte dell’Emilia-Romagna e naturalmente i settori alpini e prealpini centro-orientali.
Un focus particolare merita l’area alpina e prealpina tra Est Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli, Veneto e le aree pianeggianti-costiere tutte della Venezia Giulia. Su questi settori sono attesi i fenomeni più insistenti, anche più forti e spesso a carattere di nubifragio, quindi anche violenti. Monitorare in particolare le province di Brescia, Verona, Vicenza, Venezia, anche localmente Mantovano, Cremonese e, ancor più, le province di Treviso, Pordenone e Udine. Fra Nordest Veneto e Friuli-Venezia Giulia, infatti, è atteso il maltempo accanito soprattutto in giornata con rischio di fenomeni forti o violenti. Allerta su queste aree della Venezia Giulia, ma anche interne dell’Est Lombardia, Veneto e Friuli, aree costiere dell’alto Adriatico , laguna di Marano e in mare. Prestare molta attenzione ai corsi d’acqua, monitorandoli, per possibili locali straripamenti e allagamenti lampo. Ciò in considerazione delle precipitazioni piuttosto intense e persistenti possibili per la giornata di domenica, ma anche per le abbondanti precipitazioni delle ore e dei giorni precedenti, soprattutto in prossimità dei rilievi e delle aree interne, con terreni già saturi.
Piogge moderate anche su Nord Toscana, con locali temporali in qualche caso forti, piogge deboli e più occasionali sul resto della regione e verso le Marche. Qualche addensamento con deboli piogge o temporali irregolari, occasionali, anche su aree interne del Lazio, dell’Abruzzo occidentale, dell’Ovest Umbria, e giù fino all’Ovest Molise, ai rilievi interni campani, del Salernitano e del basso Tirreno, specie Cosentino, Nordovest Catanzarese. Sul resto dei settori, tempo mediamente più asciutto, salvo un po’ di nubi irregolari in transito, dove più dove meno.
Un altro aspetto da sottolineare è l’arrivo della neve sui settori alpini, fin sotto i 2000 m, spesso a 1700/1800 m su Alpi centro-orientali, occasionalmente anche fino a 1600 m. Le nevicate potranno essere particolarmente abbondanti (fino alla mezzanotte su lunedì) nell’ordine di 15/20 cm o localmente fino a 30 cm, intorno ai 2000 m sulle Alpi Atesine, Alpi Retiche e Dolomiti. Accumuli di alcuni centimetri anche a 1700/1800 metri, per neve in calo anche a quelle quote dal tardo pomeriggio e soprattutto in serata, e comparse o imbiancate anche a 1600 m la sera. Nevicate più deboli con fiocchi o imbiancate a 1800/1900 m sui settori occidentali delle Alpi Pennine e su quelli nordoccidentali delle Alpi Graie, in Valle d’Aosta.
Temperature in generale calo di 1/2° da Nord a Sud, calo più consistente sui settori alpini. Da evidenziare anche una significativa intensificazione dei venti occidentali sul medio-alto Tirreno, Bocche di Bonifacio, con intensità spesso sui 50/70 km/h ma anche raffiche oltre 80/90 km/h o persino100 km/h nel tratto di mare tra la Corsica e la Toscana, Nord Lazio. Intensità ragguardevole, sui 50-60 km/h anche sui settori peninsulari tra Toscana, Umbria, Nord Marche, Nord Appennino; venti da Sudest sui 20/40 km/h sul medio-alto Adriatico. Venti sudoccidentali sostenuti sui 20/40 km/h tra Centro Nord Campania, Molise, Nord Puglia, sulla Calabria ionica e sui settori ionici anche pugliesi. Venti da Nordovest, sempre sui 20/40 km/h, sul Canale di Sicilia.