Previsioni Meteo inverno 2019/2020: premesse e prime indicazioni sull’evoluzione della stagione [MAPPE]

Previsioni stagionali: possibile inverno 2019/2020 con interessanti risvolti freddi, secondo le prime indicazioni degli indici stagionali
MeteoWeb

Ci stiamo avviando, oramai, seppure a piccoli passi, verso il semestre freddo. Il vicino equinozio d’Autunno (lunedì prossimo) pareggia il conto tra la durata del giorno e della notte, il crepuscolo anticipa i tempi e la mente inizia a conformarsi a nuovi tipi comportamentali, magari fantasticando per un attimo su quelli tipici del cambio di stagione: uso di sciarpe, cappotti, il focolaio, le tisane, le cene intime o chiassose e, perchè no, una sbirciatina alla finestra, magari per scorgere con sorpresa fiocchi candidi che cadono dal cielo.  Dunque, sorvolando sull’interesse per l’autunno, magari pur esistente, ma in misura meno intrigante, quasi certamente una curiosità sorge spontanea tutti gli anni e in tanti italiani: ma che inverno ci aspetta? Chissà se farà freddo e, soprattutto, se nevicherà?

La redazione di MeteoWeb seguirà passo passo tutte le indicazioni provenienti dai dati stagionali e fornirà periodicamente tendenze sul possibile andamento di massima della stagione invernale, sulla base dello studio di alcuni indici che possono in qualche modo tracciarne le linee guida. Allo stato attuale di questi parametri stagionali, le  indicazioni sono vaghe, ma pur qualcuna esistente e cerchiamo di analizzarla.

Intanto abbiamo una proiezione ENSO  ossia “El Niño/Southern Oscillation”, quindi una proiezione sull’andamento termico delle acque superficiali oceaniche equatoriali, che tenderebbe verso il leggermente positivo nel corso dei mesi invernali. Prospettive per un ENSO leggermente positivo, con temperature un po’ superiori alla media in sede oceanica equatoriale, ma non in modo esagerato, anzi con eccessi abbastanza contenuti, nell’ordine di +0,5/+0,8°  oltre la media. Si prospetterebbe, infatti, un cosiddetto Nino Modoki. I riflessi in Europa di questo indice leggermente positivo potrebbero essere nel senso di una inibizione frequente della performance del ciclone islandese, magari favorendo in più di qualche circostanza figure anticicloniche tra Groenlandia ed Islanda; per di più, condizioni di El Nino, seppur con valori solo leggermente positivi, vanno statisticamente a incrementare gli estremi termici oceanici superficiali e, di riflesso, a disgregare maggiormente la tesa Corrente a Getto che, pertanto, potrebbe avere ondulazioni verso le medie-basse latitudini molto più pronunciate e anche più frequenti. Condizioni ENSO, quindi, favorevoli a un inverno dinamico, con spiccata attitudine a essere perturbato e anche freddo.

Va analizzata, poi, la tendenza di un altro indice invernale importante, la QBO, ossia Quasi Biennale Oscillation (oscillazione biennale dei venti equatoriali) alle due quote convenzionali di 30 e 50 hp. In riferimento a questo indice si sta osservando proprio in questi giorni una tendenza un po’ anomala, anomalia, peraltro, ricorrente  negli ultimi due anni. L’indice che doveva essere e che è, nei fatti, in fase positiva, sta, però, sorprendentemente  invertendo la direzione e in maniera del tutto inattesa: dopo sette mesi di crescendo fisiologico, improvvisamente e prematuramente ha invertito la rotta perdendo circa 4/5 punti positivi dal picco di giugno e sino ad ora, alla quota di 30 hpa. Più o meno medesima anomalia anche a 50 hpa. Bisogna ancora seguirne l’evoluzione, ma se la tendenza a perdere positività dovesse perpetuarsi nei prossimi mesi autunnali, per magari porsi in negatività verso l’inverno, questo dato sarebbe un secondo favorevole a un inverno particolarmente intrigante e potenzialmente freddo.

Uno sguardo imprescindibile va dato alla cosiddetta Brewer e Dobson Circulation, indice che monitora il trasporto di Ozono e calore dalle aree equatoriali verso quelle polari, con ripercussioni termiche sulla stratosfera polare e incidenza sull’attività del Vortice Polare.  Questo indice, dalla media mensile di Agosto 2019, è apparso piuttosto vivace (colori accesi scala blu-fucsia nella seconda immagine) e potrebbe vivacizzarsi oltremodo nei mesi a seguire, andando a inibire (da vedere in che misura) l’attività del VP. Altro tassello, quindi, a favore di inverno potenzialmente vocato a circolazione meridiana con maggiore probabilità di eventi freddi.

Infine, rileviamo, ma questo da anni oramai, tuttavia con altro picco negativo in questo ultimo, il Solar Flux, l’indice che monitora la radiazione solare, con il conteggio dei giorni spotless, ossia giorni con assenza di macchie solari.

Come è possibile evincere dall’ultimo grafico, siamo ai minimi, con altro picco dopo quello del 2008/2009, in un ciclo 24 complessivo che si è mostrato particolarmente debole. Tutti questi tasselli messi insieme, a ora, ci danno una prospettiva di possibile inverno perlomeno nella norma, quindi con fasi fredde importanti, magari inverno anche piuttosto instabile e condizioni più propriamente riconducibili al semestre freddo. Non si intravedono segnali che possano lasciare immaginare un inverno caldo o che comunque possa seguire la scia di altri inverni insignificanti che si sono pur realizzati negli ultimi 10 anni.

Continueremo a monitorare questi indici , via via analizzandone altri che si configureranno più predisponenti in chiave predittiva con l’avanzare della stagione autunnale, e apporteremo periodici aggiornamenti sul possibile andamento della prossima stagione invernale.

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