Sciopero per il clima, i ragazzi in piazza in 150 Paesi. Greta Thunberg: “Insieme stiamo cambiando il mondo” [GALLERY]

"Eserciteremo così tanta pressione" sui politici "che non potranno fallire", ha aggiunto Greta: per l'attivista svedese è "una giornata storica". Milioni di giovani in piazza nel mondo
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Dall’Australia, l’Africa, l’Asia, l’Europa e l’America i ragazzi del mondo scendono oggi in strada per lo sciopero globale per il clima dei Fridays for Future. A New York, dove il distretto scolastico ha dato il permesso di saltare le lezioni, sono attesi più di un milione di ragazzi in quello che potrebbe essere uno dei maggiori fra i 5mila eventi previsti in circa 150 paesi che hanno risposto all’appello della giovane attivista svedese Greta Thunberg per mandare un chiaro segnale ai leader che dalla prossima settimana si riuniranno all’Assemblea Generale dell’Onu. E sarà proprio Greta a intervenire alla marcia nella Grande Mela. Manifestazioni sono previste anche in 40 città del Brasile, dopo l’allarme per il dilagare degli incendi in Amazzonia.

Per ragioni di fuso orario, i primi manifestanti sono stati gli australiani. Secondo gli organizzatori del “School Strike For Climate” la partecipazione di oggi – con 100mila persone solo a Melbourne ed 80mila a Sydney – è raddoppiata rispetto a quella di un’analoga manifestazione dello scorso marzo. Anche gli studenti africani hanno voluto far sentire la loro voce con manifestazioni in Sudafrica, Kenya, Uganda e Senegal. In Asia, i ragazzi si sono mobilitati a Hong Kong, Seul, Manila, in Indonesia, India e Bangladesh. A Nuova Delhi, una delle città più inquinate del mondo, studenti e attivisti si sono riuniti davanti al ministero dell’Ambiente al grido di “Non esiste un altro pianeta Terra“. In Bangladesh, paese a rischio per l’innalzamento delle acque, migliaia di studenti hanno marciato al centro di Dacca prima di consegnare un memorandum alla primo ministro Sheikh Hasina.

Ragazzi in azione anche nei piccoli stati del Pacifico che rischiano di essere sommersi, con manifestazioni a Kiribati, Vanuatu e le isole Salomone all’insegna dello slogan: “Non affondiamo, ci battiamo”. In Europa decine di migliaia di ragazzi e attivisti hanno manifestato a Varsavia, Bruxelles, Stoccolma, Londra, Praga, Copenaghen e Parigi. A Berlino erano almeno in 100mila. A Londra è intervenuto il leader laburista Jeremy Corbyn. In Polonia vi sono state manifestazioni in 60 città, chiedendo di abbandonare il carbone e la lignite che oggi producono l’80% dell’energia elettrica. Si mobilitano anche i sindaci delle grandi città, con un appello congiunto dei primi cittadini di New York, Bill De Blasio, Los Angeles, Eric Garcetti, Parigi, Anne Hidalgo, Copenaghen, Frank Jensen, che lancia l’allarme sull’emergenza ambientale.

Greta Thunberg: “È una cosa gigantesca! Insieme stiamo cambiando il mondo”

Non ci sono foto che rendano giustizia a questo. I primi numeri dicono 400.000 in tutta l’Australia, 100.000 a Berlino, 100.000 a Londra, 50.000 ad Amburgo. E le prime cifre in Germania sono di 1,4 milioni di persone!!! Ma è una cosa più che gigantesca ovunque!!!! In ogni città. Insieme stiamo cambiando il mondo“. Lo scrive Greta Thunberg su Facebook, postando una foto dello sciopero del Clima di oggi a Sidney.

Per Greta, quella di oggi è “una giornata storica“. Commentando la partecipazione di milioni di persone alle proteste sul clima in corso in tutti i continenti, la giovane attivista svedese si è detta “molto fiduciosa”. “È incredibile quello che abbiamo realizzato oggi”, ha dichiarato in diretta streaming da New York alle migliaia di giovani manifestanti a Stoccolma. “Eserciteremo così tanta pressione” sui politici “che non potranno fallire“, ha aggiunto, tra gli applausi della folla a Stoccolma. “Noi, persone di ogni età, abbiamo dimostrato per cosa ci battiamo, ora sta a loro dimostrare che ci hanno ascoltato“. Greta, volto e anima dello sciopero globale per il clima, spera che questa iniziativa “sia il punto di svolta sociale”, ha dichiarato in un’intervista ad Afp.

Guterres: “L’emergenza climatica minaccia la pace nel mondo”

La pace oggi affronta un nuovo pericolo: l’emergenza climatica, che minaccia la nostra sicurezza, le nostre vite”. L’allarme è lanciato dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nel giorno della protesta mondiale contro i cambiamenti climatici e a pochi giorni dalla Conferenza sul Clima che si apre lunedì all’Onu. Per Guterres, l’emergenza climatica è una crisi globale. “Solo lavorando insieme possiamo rendere la nostra unica casa pacifica, prospera e sicura per noi e le generazioni future“, ha continuato. “E’ una corsa contro il tempo, è necessaria un’azione urgente se vogliamo vincere questa sfida“, ha aggiunto Guterres, “milioni di persone in tutto il globo lo chiedono“.

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