Negli USA è guerra aperta alle sigarette elettroniche aromatizzare. Ma qual è il motivo e quali sono gli interessi che ci sono dietro? Partiamo, innanzitutto, dalle sigarette incriminate: la frutta, la crema, la gomma da masticare e tanti altri aromi accattivanti sono le ultime tendenze del mercato, ma a quanto pare sono proprio gli aromi ad essere sul banco degli imputati e non le sigarette stesse. Queste ultime comportano un rischio nettamente inferiore rispetto a quelle tradizionali, che si aggira intorno al 95% in meno.
Il presidente Trump ne ha fatto il suo nuovo nemico da combattere: ha già promesso di sconfiggerlo, ingaggiando una vera e propria battaglia contro un prodotto che sta conquistando sempre più giovani, e che è già responsabile dell’intossicazione di 41 persone solo a New York, mentre nel Paese si sono verificati ben 7 decessi imputati a sigarette elettroniche. Nella lotta Trump può contare sul sostegno di Michael Bloomberg, ex primo cittadino della Grande Mela, che con la sua iniziativa lanciata da Philantropies vuole mettere al bando le sigarette elettroniche aromatizzate, contrastarne il marketing e sospenderne la vendita online finché le società del settore non miglioreranno le misure per verificare l’età dei loro clienti. E per farlo ha annunciato lo stanziamento di una cifra da capogiro: 160 milioni di dollari, precisando che
Le aziende che producono sigarette elettroniche e le compagnie di tabacco che le supportano, stanno predando i giovani degli Stati Uniti il risultato è un’epidemia incontrollata, che mette i giovani a rischio di dipendenza e di gravi problemi di salute“.
Anche Trump, dal canto suo, è deciso a portare avanti la battaglia:
Voglio che i genitori sappiano che questa amministrazione si sta prendendo a cuore il problema delle sigarette elettroniche. Possiamo fare qualcosa di molto, molto forte per affrontarlo”.
La Juul potrebbe essere restia a finire in tribunale dopo il recente pronunciamento della Food and Drug Administration che nei giorni scorsi l’ha accusata di “marketing illegale” per aver presentato i propri prodotti come più sicuri rispetto alle sigarette tradizionali”
si legge ancora sul New York Times.
La compagnia, negli ultimi anni, ha visto una forte espansione anche all’estero dove in genere sono minori le restrizioni sull’età del cliente. Sulla scia del calo di vendite delle sigarette classiche negli Usa (-3,5% per il solo 2017), negli ultimi anni è cresciuto velocemente il mercato di quelle elettroniche, che oggi vale in tutto 11 miliardi di dollari e in previsione ne varrà 18 nel 2024, come valutato dalla Mordor Intelligence, agenzia specializzata in studi di mercati. Per la sola Juul nel 2018 le vendite sono aumentate esponenzialmente, di più di 1 miliardo. Negli ultimi due anni, ricorda New York Times, la compagnia privata Juul è risultata
una delle scommesse più piccanti della Silicon Valley, raccogliendo fondi dall’azienda di investimenti Nicholas J. Pritzker, della potente famiglia Pritzker, ex amministratore delegato della Hyatt Development Corporation e parte della cerchia ristretta dei fondi speculativi quali Tiger Global Management”.
Persino la first lady Melania ha manifestato su Twitter la propria preoccupazione riguardo a quella che lei definisce un’emergenza, ovvero la diffusione di sigarette elettroniche tra i giovanissimi.
Certo è che un’emergenza reale esiste ed è quella dei ‘vape’ a base di marijuana, che sono aromatizzati alla gomma da masticare o al caramello, sostanza che non fa percepire la nicotina, dunque la pericolosità per la salute. Secondo le autorità sanitarie in una trentina di stati si sono già verificati 380 casi di malattie respiratorie legate a inalazioni di fumi di sigarette elettroniche che contengono Thc – a base di marijuana. La Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense incaricato della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, sta già lavorando ai dettagli della messa al bando della vendita di sigarette elettroniche con i sapori addolciti. Il provvedimento potrebbe essere pronto in tempi molto brevi e entrare in vigore 30 giorni dopo la sua formalizzazione.
Come ha spiegato, molto efficacemente, lo pneumologo francese Bertrand Dautzenberg
Alcune persone hanno manifestamente abusato della sigaretta elettronica, mettendoci dentro un estratto oleoso di cannabis. È come la maionese, distrugge i polmoni. È per questo che stanno male È come se qualcuno con in circolo dieci grammi di alcool si mettesse alla guida e poi si desse la colpa all’auto. La sigaretta elettronica è innocente è stata utilizzata come strumento per introdurre nei polmoni un prodotto tossico inadatto”.