L’agenzia ambientale del Singapore (National environment agency, Nea) ha certificato, per la prima volta negli ultimi tre anni, “malsana” la qualità dell’aria sul territorio nazionale. L’organismo, che ha riportato una pericolosa concentrazione di particelle pm 2,5, ha invitato la popolazione a “ridurre o portare al minimo l’esercizio fisico all’aperto“, specialmente se “prolungato e estenuante“, almeno nelle prossime 24 ore. La notizia alimenta le polemiche regionali legate alla dispersione di fumo inquinante proveniente dagli incendi che bruciano in Indonesia. Per la Nea, il peggioramento della qualità dell’aria è dovuto ad una “confluenza di venti che portano il fumo da Sumatra (Indonesia) in Singapore“.
Gli incendi in Indonesia, divampati all’inizio della stagione secca di giugno, sono aumentati nel corso dell’ultimo mese, arrivando a provocare tensioni diplomatiche con la Malesia, che si è vista costretta a chiudere centinaia di scuole per non esporre studenti e insegnanti alla cappa di fumo che occupa ampie porzioni di territorio. L’Indonesia ha respinto le accuse avvertendo che i disagi sono creati anche da incidenti scoppiati nella stessa terra malese. “Il governo indonesiano si è impegnato sistematicamente per risolvere la questione al meglio delle proprie possibilità. Non tutto lo smog proviene dall’Indonesia“, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente indonesiano, Siti Nurbaya Bakar.
Il ministro dell’Ambiente e dei mutamenti climatici malese, Yeo Bee Yin, ha replicato ieri tramite il proprio profilo Facebook, scrivendo che “i dati parlano da soli. Il ministro Siti Nurbaya non dovrebbe negare l’evidenza“. Yeo ha allegato al proprio messaggio i dati del Centro meteorologico specializzato dell’Asean (Asmc), che rileva 474 siti di roghi e focolai a Kalimantan, e in particolare 387 a Sumatra. Sono solo sette, invece, quelli registrati in Malesia. Il Centro per la mitigazione dei disastri indonesiano ha riferito che ben 3.600 roghi sono stati individuati dai satelliti meteorologici a Sumatra e nel Borneo, con un conseguente peggioramento della qualità dell’aria in sei province abitate complessivamente da 23 milioni di persone.
Singapore, aria insana a 7 giorni da Gp di Formula 1
Il fumo tossico causato dall’incendio per la bonifica delle piantagioni è un problema annuale, ma quest’anno è stato aggravato da un clima particolarmente secco. Il NeA ha detto che l’indice degli standard inquinanti (Psi) è peggiorato a 112 in alcune parti dell’isola il sabato sera. Una lettura dell’indice tra 101-200 è considerata malsana. Singapore continuerà a verificare le condizioni dello smog nei prossimi giorni, ha avvertito l’agenzia. La città-stato di 5,6 milioni di persone era avvolta da una sottile nebbia bianca, con pochi residenti che indossavano maschere facciali, ma non c’è stata una grande interruzione delle attività quotidiane.
La gara di F1 è in programma da venerdì a domenica su un circuito cittadino nel quartiere finanziario di Marina Bay. Il GP di Singapore ha detto che la possibilità di foschia è uno dei potenziali temi trattati nel loro piano di emergenza per il gran premio di quest’anno. “Il piano è stato formulato e perfezionato con gli azionisti, gli enti governativi e la comunità della Formula 1”, ha detto l’organizzazione del GP di Singapore. Nel caso in cui la nebbia causasse scarsa visibilità, problemi di salute pubblica o di natura operativa, “il GP di Singapore lavorerebbe a stretto contatto con le agenzie competenti prima di prendere qualsiasi decisione collettiva riguardo all’evento“.