Terremoto al Centro Italia, oltre 110.000 scosse negli ultimi 3 anni: “faglie in stato di stress, possibili nuovi eventi più forti”

Terremoto al Centro Italia, aumenta la paura dopo le forti scosse delle ultime ore: l'esperto fa il punto della situazione
MeteoWeb

Oltre 110mila eventi localizzati dalla sala di sorveglianza dell’Ingv nelle aree del sisma del centro Italia del 24 agosto del 2016 e il Terremoto di questa notte alle 2:02 di magnitudo 4.1 con epicentro a 4km da Norcia (Perugia), “e’ assimilabile, per localizzazione e profondita’ agli eventi succedutisi in questi tre anni”. Cosi’ il funzionario di sala dell’Ingv, Pio Lucente, sottolineando che nell’area a partire dall’inizio della sequenza sono stati 75 gli eventi con magnitudo 4 o poco superiore. Vasta la zona in cui e’ stato avvertito: da Ancona a Roma.

I 110mila eventi nei tre anni – spiega Lucente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – rientrano in una normale evoluzione di sequenza sismica anche se numericamente importante, ma non anomala. Per il Terremoto di questa notte non e’ ancora possibile dire se sia la stessa faglia degli eventi del 2016 perche’ per individuarla occorre studiare la sequenza“. “Per quello che e’ una legge empirica che ordina l’accadimento dei terremoti – dice ancora l’esperto dell’Ingv – dovremmo avere, dopo la scossa di 4.1, una serie di eventi di magnitudo inferiore ma numerosi. Non possiamo fare nessuna previsione per eventi comparabili o maggiori. Man mano che la magnitudo scende gli eventi saranno piu’ numerosi. Questo – tiene a sottolineare Lucentenon esclude pero’ che si possano verificare eventi di magnitudo superiore“. Sequenze che si susseguono dopo lo choc del 24 agosto del 2016. “Le faglie hanno generato uno stato di stress e la sequenza e’ in atto per ricostituire una situazione di equilibrio. Processo questo che puo’ durare anni. Come anche per L’Aquila“, dice l’esperto Ingv.

Per quanto riguarda l’impatto sul territorio, infine, sono stati oltre 1.400 i questionari ‘Hai Sentito Il Terremoto’ compilati online dopo la scossa della notte, di magnitudo 4.1, con un risentimento del 5° grado Mercalli nelle zone più vicine all’epicentro. La scossa delle ore 2:02 e’ stata seguita da diverse repliche: fino alle 2:55 si sono registrate 23 scosse nella stessa area di cui una di magnitudo 3.2 alle 2:04 e una di magnitudo 3.0 alle ore 2:17. Le altre non hanno superato magnitudo 2.0. Facendo una selezione degli eventi avvenuti nell’ultima settimana in un’area di 30 km intorno a Norcia, si osservano 118 eventi di magnitudo uguale o superiore a 1; quelli di magnitudo uguale o superiore a 2 sono stati 14.

Terremoto, il Sindaco di Norcia: “disagio e tensione, la nostra comunità ha paura”

“La comunità è abituata purtroppo alla realtà del terremoto. Ma c’è un problema di emotività, le persone sono stanche: dall’inizio ci sono state oltre 110mila scosse, è un fenomeno che sembra non finire, questo crea disagio e tensione tra le persone”. A sottolinearlo all’Adnkronos è il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, dopo la scossa di questa notte. “E’ stato un sisma significativo dal punto di vista della potenza, ma stamattina la città era già piena di gente e di turisti”, dice il sindaco.

Terremoto: “da nuove scosse aumenta la paura per l’economia”

Le nuove scosse fanno paura anche all’economia e al lavoro nei Paesi svuotati dove con il turismo in difficolta’ si registra ancora un crollo del 70% delle vendite che sta soffocando la produzione locale, a partire dagli agricoltori e gli allevatori. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle nuove scosse a poco piu’ di tre anni dal sisma che il 24 agosto 2016 ha devastato ampie aree del centro Italia. “La terra torna a tremare in una situazione in cui e’ davvero ancora molto lontano – sottolinea la Coldiretti – il ritorno alla normalita’, dalle difficolta’ abitative delle popolazioni locali ai problemi a far tornare i turisti, mentre si scontano i pesanti ritardi della ricostruzione”. “In difficolta’ ci sono 25mila aziende agricole e stalle censite nei 131 Comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove – continua la Coldiretti – c’e’ una significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali, e un rilevante indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialita’ di pregio famose in tutto il mondo. Se la lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp e’ in piena raccolta e si prevede una produzione di qualita’ attorno ai 3mila-4mila quintali in linea con lo scorso anno, in maggiori difficolta’ si trovano altri settori con un calo ad esempio del 20% del latte per la chiusura delle stalle”. Lenta ripresa anche per i 444 agriturismi che secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat operano nell’area dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria.

Terremoto, Pignotti: “la terra continua a muoversi ma le istituzioni sono ferme”

Continua incessantemente lo sciame sismico nella zona che nell’agosto 2016 ha colpito 4 regioni del centro Italia, senza lasciar tregua alla popolazione dell’entroterra marchigiano. La psicosi che torna puntuale in questi territori è viva, ma per questo dimostreremo ancora una volta di essere un popolo che non molla. “Le istituzioni devono fare la propria parte, ascoltare le istanze dei Sindaci e degli amministratori che vivono ogni giorno le situazioni di disagio causate dal sisma – dichiara Valerio Pignotti coordinatore Regionale Forza Italia Giovani Marche – si è perso troppo tempo, sono passati 3 anni con 3 commissari diversi e di ricostruzione non si vede neanche l’ombra. È una priorità nazionale, come ha giustamente ricordato il Presidente Berlusconi, velocizzare la ricostruzione dialogando con i territori è la ricetta migliore per non disperdere il capitale umano che sta dimostrando una grande forza di volontà.

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