Nuovo passo avanti dell’immunoterapia, che punta a riattivare il sistema immunitario per combattere il cancro, contro il tumore al polmone: la molecola immunoterapica durvalumab ha dimostrato infatti di migliorare in modo significativo la sopravvivenza globale nei pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC), ovvero la forma piu’ aggressiva, non precedentemente trattati. Lo evidenzia lo studio di Fase III CASPIAN, in corso in piu’ di 200 Centri in 22 Paesi, presentato alla Conferenza mondiale sul tumore del polmone dell’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC) a Barcellona.
Durvalumab, in combinazione con quattro cicli di chemioterapia, spiegano i ricercatori, “ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale rispetto allo standard di cura, costituito dalla sola chemioterapia: il rischio di morte si e’ ridotto del 27%” ed i risultati “hanno mostrato un beneficio prolungato di sopravvivenza globale con una stima del 33,9% di pazienti vivi a 18 mesi nel braccio sperimentale con durvalumab e chemioterapia contro il 24,7% di pazienti trattati nel braccio di controllo”.
Lo studio, spiega Marina Garassino, responsabile della Struttura Semplice di Oncologia Medica Toraco Polmonare presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale di Tumori di Milano, “conferma un ruolo dell’immunoterapia nel trattamento di prima linea nei pazienti con una diagnosi di carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio avanzato. Rappresenta il primo studio a valutare la possibilita’ di combinare in questo tipo di malattia l’immunoterapia con diversi schemi di chemioterapia. I risultati mostrano un beneficio significativo in sopravvivenza globale”.
Il cancro del polmone e’ la principale causa di morte per cancro tra gli uomini e le donne. Il cancro del polmone SCLC rappresenta circa il 15% delle diagnosi ed in circa due terzi dei pazienti la diagnosi avviene in uno stadio avanzato di malattia. Il SCLC e’ un tumore aggressivo a rapida progressione, nonostante la risposta iniziale alla chemioterapia. Dalla immunoterapia arriva dunque una nuova speranza per molti pazienti.