“Serve un progetto nazionale per la ricerca che includa e metta in rete i diversi ambiti dell’oncologia clinica e traslazionale in un’unica strategia e con adeguate risorse. Chiediamo di condividere idee e programmi per la ricerca oncologica italiana e che vengano definite linee di indirizzo e realizzate le infrastrutture necessarie. La ricerca dovrebbe essere sempre più rappresentata e considerata nelle strategie di sviluppo del nostro Paese, di cui costituisce un’importante risorsa. Chiediamo alle Istituzioni attenzione e sostegno”. È l’appello contenuto nella lettera firmata dal prof. Carmine Pinto, presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Group (FICOG), e inviata oggi all’onorevole Roberto Speranza (Ministro della Salute), all’onorevole Lorenzo Fioramonti (Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), al prof. Luca Li Bassi (Direttore Generale Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA), al prof. Silvio Brusaferro (Commissario Straordinario Istituto Superiore di Sanità, ISS), e al prof. Francesco Bevere (Direttore Generale AGENAS).
“Dei 564 studi clinici autorizzati da AIFA nel 2017, ben 238 (42,2%) hanno riguardato l’Oncologia – afferma il prof. Pinto nella lettera -. La ricerca oncologica italiana ha presentato costantemente negli anni elevati e qualificati livelli di produzione e di pubblicazioni scientifiche, nonostante la frammentarietà, le scarse risorse disponibili (tra le più basse del mondo occidentale), i limiti infrastrutturali e la precarietà del personale coinvolto”. FICOG offre piena disponibilità alle Istituzioni a collaborare per definire le norme attuative del Decreto Legge relativo al riassetto e alla riforma della sperimentazione clinica dei medicinali ad uso umano (Decreto Legge n. 52 del 14 maggio 2019).
“Questo provvedimento – sottolinea il prof. Pinto nella lettera – può rappresentare un importante punto di partenza di un progetto strutturale e condiviso per la ricerca italiana. Il Decreto affronta punti rilevanti per lo sviluppo della ricerca, che i gruppi cooperativi si trovano a gestire quotidianamente, quali l’utilizzo a scopo di ricerca di materiale biologico o clinico residuo da precedenti sperimentazioni, la formazione del personale coinvolto nella ricerca, i requisiti per l’autorizzazione dei centri per la conduzione di sperimentazioni cliniche dalle fasi I alle fasi IV, l’indipendenza della sperimentazione ed i conflitti di interesse, l’identificazione degli studi no-profit e le relative facilitazioni, gli studi osservazionali, fino alla cessione dei dati dei risultati della sperimentazione no profit ai fini registrativi. Abbiamo, quindi, una grande occasione perché il nostro Paese possa realizzare e strutturare la rete per la ricerca oncologica e rispondere con un balzo in avanti alle richieste dei nostri pazienti, in una grande e reale sfida per l’innovazione. La ricerca è possibilità di ‘vita’ per i malati di cancro ed è un dovere istituzionale”.
FICOG è stata costituita nell’aprile 2015, sotto l’egida dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dai 15 gruppi cooperativi oncologici italiani che hanno negli anni sviluppato la ricerca oncologica nel nostro Paese.
Tumori, oncologi: “Serve un progetto nazionale per sostenere la ricerca, mancano risorse e personale”
Oncologi: "La ricerca dovrebbe essere sempre più rappresentata e considerata nelle strategie di sviluppo del Paese, costituisce un’importante risorsa"
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