Dopo l’estate, ottenere abbastanza vitamina D in modo naturale attraverso i raggi del sole può essere difficile.
La vitamina D è essenziale per regolare i livelli di calcio e fosfato nel corpo: una carenza può portare all’indebolimento delle ossa, stanchezza e altre complicazioni e può essere indicata da numerosi sintomi.
“La ricerca collega la carenza di vitamina D anche ad un maggior rischio di tumori alla prostata, al colon e al seno, così come a depressione e malattie cardiovascolari”, spiega Kelly Hogan, direttrice di benessere e alimentazione presso il Dubin Breast Center del Mount Sinai Hospital.
Anche se è possibile ricorrere ad integratori, ci sono alcuni cibi che possono essere inseriti nella nostra dieta per sopperire alla mancanza del sole. Pochi alimenti contengono naturalmente vitamina D, ma, ad esempio, pesci grassi come sardine e salmoni sono eccezioni. La vitamina D è presente anche nei tuorli d’uovo, nella carne rossa, nei funghi e negli alimenti arricchiti come latte e succo d’arancia.
Se la dieta non è abbastanza, è possibile inserire un integratore nel proprio regime alimentare: ottima la vitamina D3, perché alcuni studi hanno dimostrato che viene assorbita dal corpo più facilmente rispetto ad altri tipi.
Cos’è la vitamina D?
La vitamina D – spiega in un approfondimento l’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario – è una vitamina liposolubile, viene quindi accumulata nel fegato e non è dunque necessario assumerla con regolarità, attraverso i cibi, dal momento che il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo utilizzo diventa necessario.
La vitamina D si presenta sotto due forme: l’ergocalciferolo, che viene assunto con il cibo, e il colecalciferolo, che viene sintetizzato dal nostro organismo.
A che cosa serve la vitamina D?
La vitamina D è perlopiù sintetizzata dal nostro organismo, attraverso l’assorbimento dei raggi del sole operato dalla pelle. Questa vitamina è un regolatore del metabolismo del calcio e per questo è utile nell’azione di calcificazione delle ossa. La vitamina D contribuisce inoltre a mantenere nella norma i livelli di calcio e di fosforo nel sangue.
In quali alimenti è presente la vitamina D?
La vitamina D è scarsamente presente negli alimenti (alcuni pesci grassi, latte e derivati, uova, fegato e verdure verdi). L’unica eccezione è data dall’olio di fegato di merluzzo.
La vitamina D viene in grande parte accumulata dal nostro organismo attraverso l’esposizione ai raggi solari e va integrata solo in situazioni particolari, legate alla crescita, alla gravidanza e all’allattamento.
Qual è il fabbisogno giornaliero di vitamina D?
Il fabbisogno giornaliero di vitamina D varia a seconda dell’età. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D è di 400 unità al giorno, in assenza di fattori di rischio. Le dosi possono variare e arrivare fino a 1.000 unità al giorno in presenza di fattori di rischio o deficit.
Carenza di vitamina D
La carenza di vitamina D incide in modo negativo sulla calcificazione delle ossa con effetti che vanno dal rachitismo per i bambini alle deformazioni ossee di varia natura e alla osteomalacia, che si presenta quando la struttura ossea esternamente è integra ma all’interno delle ossa si registra un contenuto minerale insufficiente.
La mancanza di Vitamina D rende inoltre i denti più deboli e vulnerabili alle carie.
Eccesso di vitamina D
L’eccesso di vitamina D può provocare una calcificazione diffusa a livello dei vari organi, con conseguente vomito, diarrea e spasmi muscolari.
Quali comportamenti possono provocare una carenza di vitamina D?
Dal momento che la maggior parte della vitamina D viene recepita dai raggi del sole, una carenza di questa vitamina può derivare da comportamenti che impediscano l’esposizione al sole, come il vestirsi troppo coperti, l’utilizzare protezioni solari troppo elevate o restare al chiuso per lunghe ore.
La vitamina D viene “dispersa” anche a causa di comportamenti poco sani come l’abuso di alcol e il consumo di sostanze stupefacenti. Inoltre, l’uso di certi farmaci può influire sulla quantità di vitamina D custodita dal nostro organismo.
Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.