Un drone a forma di ufo, creato dall’Universita’ di Firenze, per monitorare il rischio idrogeologico ed effettuare rilevazioni e studi geologici anche in profondita’. E’ una delle novita’ presentate nell’ambito della giornata di studi “La Scienza per la Protezione Civile: rischio idrogeologico” organizzato dal Centro per la Protezione Civile dell’Ateneo fiorentino. Il drone, una novita’ interamente realizzata dall’universita’ fiorentina, puo’ trasportare macchinari complessi e pesanti e, grazie alla forma innovativa interamente circolare, garantisce la massima sicurezza anche in caso di malfunzionamenti, e la stabilita’ necessaria per ogni tipo di rilevazione strumentale. Nell’ambito dell’incontro e’ stato anche presentato lo stato delle conoscenze e delle tecnologie necessarie a migliorare il sistema di allerta nazionale, il codici basato sui colori che e’ oggi entrato nell’uso di uso comune, insieme ai sistemi di allerta e monitoraggio e al supporto che la comunita’ scientifica fornisce alla Protezione Civile nazionale. “L’Italia e’ un paese colpito duramente da problemi sia di rischio idrogeologico, sia sismico, vulcanico e di maremoti e questo e’ un problema sociale, economico e anche politico – ha spiegato Nicola Casagli, ordinario di Geologia applicata dell’Universita’ di Firenze e presidente del Centro per la Protezione Civile dell’Ateneo -. La nostra comunita’ scientifica si pone fra le prime al mondo insieme al Giappone e Stati Uniti e finalmente questo ruolo e’ stato riconosciuto anche dal Piano nazionale della ricerca, che gestisce i finanziamenti e che mai fino ad ora aveva considerato i rischi naturali al suo interno”.
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