Continua il presidio dei Consorzi di bonifica ed irrigazione che, con esperte manovre idrauliche e la progressiva chiusura di centinaia di paratoie, controllano la piena del fiume Po, evitando il rischio di allagamenti nelle zone interne.
Il Grande Fiume sta segnando, a Cremona, la punta di piena con 4.181 metri cubi al secondo contro una portata media del periodo pari a mc/sec 1.487, mentre un anno fa si registravano 525 metri cubi; dopo aver toccato i territori di Piacenza e Parma, l’incremento dei livelli idrici interesserà nelle prossime ore la provincia reggiana per poi spostarsi nel ferrarese.
Intanto, pur scendendo, restano fortemente al di sopra delle medie, i corsi d’acqua piemontesi con il Toce, che segna il record di 253 metri cubi al secondo contro la media di 32 nel periodo.
“E’ costante il monitoraggio sull’assetto idraulico del territorio soprattutto in una fase di potenziale criticità – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – L’unica preoccupazione è legata all’evolversi degli eventi atmosferici, quando violenti episodi meteo potrebbero creare criticità localizzate.”