Troppo sale fa male alla salute, e questo è risaputo: quello che in molti non sanno è che un eccesso di cloruro di sodio provoca declino cognitivo. A mettere in luce il legame tra l’assunzione di sale e il cervello è uno studio condotto sui topi e pubblicato online su ‘Nature‘, dal team del celebre scienziato italiano ‘trapiantato’ in Usa Costantino Iadecola, del Weill Cornell Medical College di New York. Lo studio rivela come una dieta estremamente saporita piò provocare nei topolini l’accumulo di tau modificata, una proteina associata a condizioni che causano demenza, fra cui l’Alzheimer.
Una scoperta preoccupante, anche se “sono necessarie ulteriori ricerche per capire se i risultati possono essere validi anche nell’uomo”, avvertono i ricercatori. Se ultimamente si sono moltiplicati gli allarmi relativi all’effetto dello zucchero, anche l’eccessivo consumo di sale è stato collegato dai medici al deterioramento cognitivo, ed è un fattore di rischio per la demenza. I meccanismi precisi alla base di questa associazione non sono chiari, ma si ritiene che la disfunzione vascolare e l’aggregazione delle proteine ??tau nei neuroni abbiano un ruolo nel deterioramento cognitivo. Iadecola e il suo team hanno trovato le prove di quest’ultima ipotesi, identificando una serie di segnali a cascata che culminano in un aumento dei livelli di proteina tau fosforilata.
Il 60% del sale è nascosto, occhio ai cibi pronti”
Se la passione per fast food e piatti pronti porterebbe a pensare che il record di consumo oggi spetti all’Occidente, “secondo uno studio del 2013 la nazione che consumava più sale era il Kazakistan”. Il legame tra eccesso di sale e declino cognitivo “è confermato anche da studi precedenti, che non a caso hanno incoronato la dieta mediterranea come la più ‘amica’ della mente. Si tratta di un tipo di alimentazione a basso contenuto di sale che – ricorda Iadecola – riduce il rischio di demenza”. Per verificare i risultati della ricerca sull’uomo “occorrerà misurare il sodio nelle urine di alcuni volontari per 24 ore di seguito”. Nel frattempo, l’esperto suggerisce di “cucinare il più possibile da sé, usando ingredienti singoli e non miscele già pronte: non è difficile, ci vuole mezz’ora per preparare un buon piatto di pasta a casa”, assicura. E ancora: evitare il più possibile “piatti pronti, cibi processati e take away, perché non sappiamo quanto sale c’è dentro, e poi non dobbiamo stupirci se ci ritroviamo a bere acqua per giorni”. Infine si è visto che il consumo eccessivo di sale nei topolini provoca una riduzione del flusso cerebrale del 20-25%, “lo stesso osservato nei pazienti con demenza“. Insomma, il sale agisce sui vasi attraverso diversi meccanismi. “Ecco perché è importante evitare consumi eccessivi”, raccomanda lo scienziato.