Cinquanta orsi marsicani hanno invaso pacificamente Piazza Montecitorio per chiedere alle istituzioni di lavorare per il loro futuro, scongiurando il rischio di estinzione. Il numero di orsetti di cartapesta che hanno animato la piazza davanti alla Camera dei Deputati non è casuale, visto che corrisponde al numero, stimato, di esemplari rimasti. L’azione del WWF che ha deciso di dedicare il mese di ottobre all’Orso marsicano e che ha lanciato la campagna Orso 2×50 per raddoppiare la popolazione di orsi marsicani entro il 2050, ha lo scopo di chiedere alle istituzioni interventi concreti e risorse per scongiurare il rischio di estinzione, in coerenza con le azioni a tutela della biodiversità previste dal Green New Deal del Governo.
L’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) è una sottospecie di orso bruno unica al mondo, che vive solamente in Italia, tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Majella e le aree appenniniche limitrofe. Più piccolo del “cugino” alpino ed europeo, ed adattato dopo secoli di isolamento ad una stretta convivenza con l’uomo, recenti studi ne hanno confermato l’unicità genetica, ecologica e comportamentale. Sembra infatti che la coesistenza millenaria con l’uomo e le sue attività abbiano addirittura plasmato il comportamento particolarmente mansueto di questi orsi. Purtroppo questa relitta popolazione conta oggi solamente poco più di 50 esemplari, è considerata “in pericolo critico” dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura)e rischia seriamente l’estinzione.
Sono ancora diverse le minacce che non permettono alla popolazione di orso bruno marsicano di espandersi numericamente e di ricolonizzare nuove aree vitali.
Il WWF chiede a Governo e Parlamento “una legge speciale che istituisca e finanzi con 6 milioni di euro la Rete Ecologica dell’Appennino a tutela dell’habitat dell’orso; al Ministero dell’Ambiente fondi regolari e adeguati a favore dell’orso per progetti di sistema nei Parchi Nazionali; ai Parchi stessi e alle Regioni l’istituzione delle Aree Contigue e fondi adeguati per la prevenzione dei danni; alla Regione Lazio, in particolare, l’istituzione del Parco Naturale dei Monti Ernici-Simbruini; alla Regione Abruzzo personale per la Rete di Monitoraggio orso; ai Comuni regolamenti per gestire adeguatamente le fonti trofiche e il randagismo canino, in accordo con le ASL.”
LE RICHIESTE IN SINTESI
- Governo e Parlamento: legge speciale di rete ecologica per l’orso, con 6 milioni di euro in 3 anni
- Ministero dell’Ambiente: fondi e progetti di sistema per l’orso marsicano
- Parchi Nazionali: aree contigue e regolamentazione
- PATOM: progetti coordinati di prevenzione e ricerca
- Regioni: aree contigue e fondi prevenzione (Lazio: Parco Ernici-Simbruini; Abruzzo: Rete di Monitoraggio)
- Comuni e ASL: regolamenti e controllo randagismo
COSA CHIEDE IL WWF SULL’ORSO MARSICANO
Al Ministero dell’Ambiente “di incrementare e garantire nel tempo, nell’ambito del Capitolo 1551 del Bilancio di previsione del Ministero, i fondi destinati all’orso, come obiettivo prioritario dei Progetti di sistema per la biodiversità dei Parchi Nazionali indicati nella Direttiva annuale di indirizzo ai Parchi Nazionali della DG Protezione Natura e Mare.”
Ai Parchi Nazionali “di istituire o completare l’istituzione delle Aree Contigue previste dall’art. 32 della Legge quadro n. 394/1991 dei Parchi Nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Gran Sasso e Monti della Laga, della Majella e dei Monti Sibillini, d’intesa con le Regioni interessate, per contribuire alla creazione della Rete ecologica Italiana nell’Appennino Centrale a tutela dell’Orso, con le relative misure di disciplina della caccia, della pesca, delle attività estrattive, forestali e altre misure per la tutela dell’ambiente funzionali alla conservazione della specie.”
Nell’ambito del PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano) “promuovere progetti LIFE a scala di popolazione e inserire nella programmazione nazionale dei fondi comunitari (PAC e Fondi strutturali e di coesione) per misure specifiche per la tutela della specie, in particolare per finanziare capillari misure di prevenzione dei danni ad apiari e allevamenti, anche al di fuori delle aree protette, nonché fondi adeguati per attività di censimento, ricerca e monitoraggio, piani di sorveglianza sanitaria e strategie di comunicazione concertate.”
Alle Regioni “di favorire le intese con i Parchi Nazionali per l’istituzione delle Aree Contigue e garantire risorse adeguate per la prevenzione dei danni e la messa in sicurezza delle infrastrutture a rischio, rinunciando a nuovi progetti impattanti nell’areale dell’orso, nonché l’adozione di Piani Forestali di Indirizzo Territoriali rispettosi della specie. Istituire al più presto nel Lazio il Parco regionale dei Monti Ernici-Simbruini, estendendo il territorio dell’attuale Parco regionale dei Monti Simbruini, per tutelare una zona essenziale per l’espansione dell’orso marsicano. Completare in Abruzzo, con il supporto di adeguato personale regionale, la Rete di Monitoraggio Orso.”
Ai Comuni che ricadono all’interno dell’areale potenziale dell’orso marsicano “di emanare opportuni regolamenti per mettere in sicurezza le risorse trofiche (pollai, rifiuti, carotai) localizzate all’interno dei paesi, allo scopo di ridurre gli episodi di “orsi confidenti”, e garantire il controllo del randagismo canino in raccordo con le ASL.”