Aumentano i casi di balbuzie: negli ultimi 10 anni sono cresciuti dell’8% in seguito ad un’attenzione maggiore verso il disturbo. Recuperare la fluidità di linguaggio è possibile nel 75% dei casi, quando la balbuzie è approcciata e trattata al primo insorgere, in età pediatrica, prima dei 7 anni
Possibile il miglioramento della parlata ma con esiti meno evidenti negli adolescenti, più raro e difficile nell’adulto in funzione del tempo prolungato di ‘convivenza’ con la balbuzie. Fra i disturbi più frequenti del linguaggio, la balbuzie ha una prevalenza nella popolazione mondiale tra lo 0,72% e l’1%.
Il problema non discrimina e non ha età: presente in ogni etnia e in ogni cultura, in Italia la balbuzie inceppa la parola del 17% dei bambini, i piu’ colpiti, degli uomini (con un rapporto di 4:1 rispetto alle donne), e dei giovani: 2 maschi contro una ragazza. I dati arrivano dal primo convegno italiano sui disturbi della fluenza verbale, che si terrà a Calenzano in provincia di Firenze il 25-26 ottobre con il patrocinio della Federazione Logopedisti Italiani (FLI), del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino e della Sapienza Università di Roma.
L’evento è stato anche occasione per illustrare le prime linee guida europee sulla balbuzie, curate dall’associazione dei logopedisti olandesi (NVLF), elaborate da un gruppo multidisciplinare e tradotte anche in italiano, per condividere con tutte le figure professionali coinvolte, i modelli e gli approcci per la cura.