“Diarrea da antibiotici nei bambini: significativa riduzione dei casi grazie a un’innovativa associazione di ceppi probiotici”

Resi noti i risultati preliminari di “Surveyflor”, per la prevenzione degli eventi diarroici nei bambini in trattamento con terapie antibiotiche
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È una condizione molto comune in età pediatrica: si stima che 1 bambino ogni 3-5 trattato con terapie antibiotiche, prescritte per la cura di infezioni acute delle alte e basse vie respiratorie o delle vie urinarie, ne soffra. Si tratta della diarrea da antibiotici, causata da un’alterazione del microbiota intestinale – l’insieme dei batteri che colonizzano l’intestino – indotta da questa categoria di farmaci. Per prevenirla, un valido aiuto arriva da un’innovativa formulazione probiotica, che unisce il Lactobacillus reuteri LRE02 e il Lactobacillus rhamnosus LR04 (Abiflor Baby®): i risultati preliminari di una recente survey nazionale“Surveyflor” – hanno, infatti, dimostrato che il numero di eventi diarroici si riduce quasi del 50% quando l’associazione dei 2 ceppi probiotici è assunta contemporaneamente all’antibiotico.

L’equilibrio del microbiota intestinale è fondamentale per il benessere dell’organismo, a tutte le età, fin dal primo giorno di vita. L’alterazione di questo delicato ecosistema –disbiosi – è un fenomeno molto complesso i cui meccanismi eziopatogenetici variano da individuo a individuo. Una delle cause più comuni della disbiosi nei bambini è rappresentata dall’assunzione di terapie antibiotiche. Gli antibiotici, per definizione, mirano infatti a uccidere in maniera indiscriminata tutti i microrganismi di natura batterica in cui si imbattono, senza risparmiare il microbiota intestinale. Lo squilibrio che ne deriva può facilitare l’ingresso di agenti patogeni e quindi l’insorgenza di sintomi, tra cui appunto la diarrea.

Recentemente il Working Group on Probiotics and Prebiotics dell’European Society for Paediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition (ESPGHAN) ha pubblicato un documento che raccomanda l’uso di alcuni ceppi probiotici per la prevenzione della diarrea da antibiotici.

Alla luce di tali evidenze scientifiche è nata l’idea di condurre “Surveyflor”, una survey a livello nazionale, grazie alla collaborazione dei pediatri di famiglia, allo scopo di valutare se l’assunzione della formulazione probiotica a base di Lactobacillus reuteri LRE02 e di Lactobacillus rhamnosus LR04 (Abiflor Baby®), insieme alla terapia antibiotica, sia in grado di prevenire o meno gli eventi diarroici.

Sono stati coinvolti 83 pediatri che hanno arruolato 8.400 bambini, con un’età media di circa 24 mesi, in terapia antibiotica, suddividendoli in due gruppi: il gruppo A, a cui sono stati somministrati insieme all’antibiotico i due ceppi probiotici, e il gruppo B (di controllo), trattato esclusivamente con antibiotici.

I risultati preliminari – la survey si concluderà a dicembre 2019 – sono molto incoraggianti: si è infatti riscontrata una riduzione statisticamente significativa della percentuale di diarrea nei bambini del gruppo A (28%) rispetto a coloro che non avevano assunto i probiotici (52%).

Sebbene si tratti di dati preliminari, il risultato è molto significativo in quanto il numero di eventi diarroici nei bambini in trattamento con antibiotici si riduce quasi del 50% grazie all’assunzione contemporanea dell’associazione di probiotici”, spiega Lorenzo Drago, professore di Microbiologia Clinica presso l’Università degli Studi di Milano. “È un risultato di estremo interesse scientifico, tenendo conto che l’episodio diarroico talvolta presuppone visite aggiuntive dal pediatra, maggiori accessi al pronto soccorso e un aumento della spesa sanitaria legata all’utilizzo di farmaci antidiarroici. Spesso, inoltre, nel momento in cui si presenta la diarrea, l’antibioticoterapia viene sospesa prima del termine previsto, soprattutto se la sintomatologia migliora dopo 3/4 giorni, rischiando, in questo modo, di causare una ripresa dell’infezione. La survey continuerà fino a dicembre e si prevede di arruolare fino a 15.000 bambini su tutto il territorio nazionale: i dati saranno quindi oggetto di un’ulteriore analisi in base alla fascia d’età dei pazienti e al tipo di antibiotico utilizzato”.

Grazie all’azione sinergica del Lactobacillus reuteri LRE02 e del Lactobacillus rhamnosus LR04, l’innovativa associazione probiotica presenta elevate garanzie di efficacia e sicurezza per l’utilizzo in età pediatrica.

I ceppi probiotici non contengono plasmidi portatori di resistenza antibiotica e, grazie a una tecnologia brevettata, sono gastroprotetti, riuscendo ad arrivare inalterati fino all’intestino, con una resa 5 volte superiore rispetto ai ceppi equivalenti non microincapsulati”, aggiunge Mariella Baldassarre, professore aggregato di Pediatria presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana – Sezione di Neonatologia e TIN dell’Università “Aldo Moro” di Bari. “I batteri vivi e vitali alla data di scadenza del prodotto, garantita a 24 mesi, sono 200 milioni per il Lactobacillus reuteri LRE02 e 1 miliardo per il Lactobacillus rhamnosus LR04. I due ceppi sono in grado di modulare la produzione di citochine antiinfiammatorie, di agire sullo stress ossidativo e di riparare e prevenire il danno tissutale della membrana intestinale. Inoltre, hanno il brevetto “Allergen free”, che garantisce la totale esclusione di proteine del latte, soia, glutine, saccarosio o fruttosio”. 

Oltre al professor Drago e alla professoressa Baldassarre, hanno curato il coordinamento scientifico della survey anche il professor Antonio Chiaretti, Responsabile U.O. Pediatria d’Urgenza e Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli di Roma e il professor Salvatore Cucchiara, Direttore dell’unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva presso Ospedale Umberto I di Roma.

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