E’ stata ribattezzata ‘la regina delle cefalee‘, colpisce circa il 12% della popolazione mondiale e per il 70% dei pazienti gli attacchi sono invalidanti: è l’emicrania nei numeri del Censis, patologia al centro di un incontro, a Milano, con alcuni dei maggiori esperti italiani di neurologia. L’occasione è stato l’arrivo sul mercato una nuova classe di farmaci che, secondo gli studi, sono efficaci nel ridurre la frequenza degli attacchi.
Quindi non più i medicinali da banco, con cui finora il 50% degli emicranici ha provato a tenere sotto controllo la malattia, ma un nuovo anticorpo monoclonale, fremanezumab, i cui effetti sono stati documentati nel corso del programma di sviluppo clinico. La nuova molecola anti-Cgrp si somministra con iniezione sottocutanea sulla coscia, indolore. Si fa una volta al mese ed è disponibile solo per i pazienti tra 18 e 70 anni, in linea con i risultati della sperimentazione. Il farmaco non è per tutti gli emicranici, ma indicato come terapia preventiva per i pazienti che soffrono di più di 5 giorni di attacchi al mese.
Teva ha recentemente presentato i risultati dello studio di fase III b Focus, che ha coinvolto circa 800 pazienti sia con emicrania cronica (più di 15 giorni di cefalea al mese) che episodica (meno di 15), tutti trattati per 12 settimane, dopo l’impiego senza successo di altre classi terapeutiche. Dai risultati è emersa una riduzione significativa dei giorni di emicrania al mese.
“E’ la più importante risposta alla malattia degli ultimi 60 anni – ha spiegato Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la cura e la ricerca su cefalee e dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma – perché per l’emicrania non basta un ‘estintore’ del dolore, che c’è già da 25 anni, ma serve anche un ‘impianto antincendio’, che oggi è disponibile. L’emicrania esige una soluzione preventiva che oggi possediamo. E’ una svolta epocale e si è imboccata anche la strada giusta per la ricerca“.
“L’emicrania è una delle malattie più diffuse al mondo e una delle più disabilitanti – ha sottolineato lo specialista – Al mondo sono più di un miliardo le persone che ci convivono ed è la seconda causa di disabilità a livello globale. Si presenta come un mix di mal di testa e mal di mare, con nausea, spossatezza e attacchi che possono durare fino a 5 giorni. E’ una malattia solo umana e per lo più femminile“.