Sono 193.815, secondo gli ultimi dati dell’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco, (aggiornati al 7 ottobre), i trattamenti finora avviati, solo pazienti eleggibili, con almeno una scheda di Dispensazione farmaco. Numeri importanti, ma non ancora sufficienti: risultano infatti ancora da trattare, tra quelli con virus conclamato, fra 60mila e i 120mila pazienti stimati. Si stima, inoltre, che siano ancora oltre 200mila le persone stimate con virus ignare della propria condizione.
IL “PROBLEMA SOMMERSO” – Si conclude oggi a Torino il progetto “HCV: Be Fast, Be Different”, promosso da Abbvie, all’Hotel DoubleTree by Hilton Turin. L’iniziativa segue i meeting tenutisi in precedenza in primavera a Matera e Roma e in Settembre a Milano. Quattro iniziative di alto valore scientifico rivolte agli specialisti infettivologi, epatologi e internisti, per coordinare l’attività e individuare i pazienti che non sanno o non si sono ancora sottoposti alla terapia gratuita per eliminare il virus HCV, una terapia della durata di poche settimane, per bocca, non tossica senza effetti collaterali per eliminare definitivamente la minaccia del virus dell’Epatite C e tornare a vivere.
“Il personale scientifico è pronto – aggiunge la Prof.ssa Ciancio – ma mancano le istituzioni, sia a livello regionale che nazionale. Ciò che i medici possono fare purtroppo è soltanto una microeradicazione, perché possono intervenire e inserirsi soltanto in ambienti che ben conoscono. Ma per un programma di eradicazione nazionale occorre il supporto istituzionale, regolamentativo ed economico, per poter eseguire uno screening su tutta la popolazione generale. L’esperienza fatta in altri Paesi, infatti, confermerebbe che questa, e solo questa, è la via giusta per la tanto attesa eradicazione”.