Via libera della Commissione Affari sociali della Camera all’indagine conoscitiva sullo stato di eradicazione dell’epatite C in Italia. L’obiettivo è “valutare l’insieme delle politiche di prevenzione ed eliminazione dell’epatite C elaborate dalle istituzioni nazionali e locali” e “verificare eventuali effetti distorsivi e di disincentivo sulle performance sanitarie regionali, in materia di trattamenti anti-Hcv“. L’indagine – come riporta il documento – dovrebbe concludersi entro il 15 dicembre 2019 e vedrà anche le audizioni di tutte le istituzioni coinvolte, dal ministero della Salute all’Aifa, dall’Iss alle società scientifiche. “L’approvazione della proposta dell’indagine conoscitiva sullo stato di eradicazione dell’epatite C è un importante passo in avanti per raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione totale dell’infezione nel nostro paese, così come richiesto dall’Oms“, commenta Ivan Gardini, presidente di Epac Onlus, l’associazione dei pazienti con epatite C e malattie del fegato, in occasione del via libera da parte della Commissione Affari Sociali della Camera all’indagine richiesta dalla deputata Michela Rostan lo scorso luglio.
“E’ un momento importante per fare chiarezza sullo stato di avanzamento delle politiche di eliminazione dell’epatite C nel nostro Paese. E per questo ringrazio la Commissione Affari sociali della Camera dei deputati che ha capito l’importanza dell’iniziativa, comprendendo le esigenze e i bisogni di migliaia di malati – prosegue Gardini – Il 30% dei pazienti giunge inspiegabilmente alle strutture ospedaliere con uno stato avanzato di malattia e servono tutti gli sforzi possibili per curarli immediatamente”. “Sconfiggere l’epatite C è possibile! Ma a partire dal prossimo anno, i farmaci innovativi usciranno dal fondo dedicato. Quindi senza un impegno delle istituzioni e in particolare del Governo e del ninistero della Salute, non sarà possibile garantire un rapido accesso alle cure ai tanti malati ancora da curare – ricorda il presidente di Epac Onlus – Quando si tratta di raggiungere traguardi storici l’innovazione e la ricerca non possono avere scadenze burocratiche”. “Facciamo un appello alla politica perché implementi soluzioni rapide ed efficaci per eliminare questa infezione, che vede ancora numeri elevati in termini di pazienti diagnosticati o che devono ancora accedere alle cure, e per indirizzare alla cura i pazienti sul territorio. Bisogna fare in fretta anche per non sprecare ulteriore denaro pubblico e per non lasciare che la malattia avanzi verso un punto di non ritorno“, conclude.