Mentre Luca Parmitano nello Spazio due giorni fa ha assistito per la prima volta a una partita di Rugby fuori dal pianeta, tifando per l’Italia che poi è stata sonoramente sconfitta dal Sudafrica, stasera altri due grandi astronauti italiani che al momento sono con i piedi… per terra, assisteranno al Derby d’Italia Inter-Juventus in programma alle 20:45 a San Siro. Parmitano, infatti, nel calcio tifa solo per il suo Catania (oggi impegnato nella partita contro la Ternana nel campionato di Serie C), ma è un grande appassionato di Rugby. Paolo Nespoli, invece, è un interista sfegatato mentre Umberto Guidoni è un tifoso juventino. La Gazzetta dello Sport li ha intervistati per una “sfida spaziale” in vista del big match di serie A di stasera.
L’astronauta milanese paragona gli allenatori di calcio ai comandanti delle missioni spaziali: “La responsabilità delle missioni non è nelle mani negli astronauti. Tutto ruota attorno al direttore di volo, l’equivalente dell’allenatore di calcio. Da terra dà le istruzioni per le missioni, che poi devono essere messe in pratica. Come nel calcio: certo, c’è chi segna, però un tecnico che sa guidare i suoi uomini è fondamentale. Non conosco Conte, ma uno così serve eccome. Non si potrebbe fare un esperimento se non ci fosse un lavoro complesso dietro. Lo stadio non è un ambiente isolato come lo spazio ma l’adrenalina è tale e quale. Certo, se sbagli un rigore non muori fisicamente ma l’errore ha un impatto incredibile sulla tua vita e su quella di tanti altri. Nello spazio hai la responsabilità per la vita tua e di chi hai attorno e per il risultato di chi ha lavorato tanto sulla missione“.
Infine Nespoli si lancia nel futuro: “Oggi si pensano le missioni sulla Luna e mi piacerebbe esserne coinvolto. Ma se penso all’assenza di gravità e alla capacità di vedere la terra da lassù, dico che sono stato proprio tanto fortunato e sarebbe stupido rimpiangerle“.
Guidoni racconta com’è nata la sua passione bianconera: “Da bambini si teneva per la squadra che vinceva scudetti: ieri come oggi, è sempre la Juve. Poi non scorderò mai il blocco del Mundial 1982. E in più la famiglia di mia moglie è bianconera accanita: la zia Wanda era presidente dello Juve Club di Buttigliera Alta, nel torinese“.
Sull’ipotesi di giocare a calcio nello Spazio, Guidoni è perentorio: “No, anche se sarebbe molto divertente. In orbita, comunque, l’attività fisica è obbligatoria: è un modo per ridurre gli effetti negativi dell’assenza di peso perché i muscoli tendono ad atrofizzarsi. e le ossa a indebolirsi. Sullo Shuttle c’era solo una cyclette a cui dovevi rimanere legato per non “volare” via…”.
Poi il confronto tra astronauti e calciatori: “Andiamo anche noi in ritiro, una settimana prima: scarichiamo la tensione e rileggiamo i nostri appunti. Siamo molto simili: anche gli atleti vanno in “missione” quando fischia l’arbitro“.
E quello tra Cristiano Ronaldo e gli alieni: “Amo la fantascienza: la prossima generazione di astronauti, su Marte, forse potrebbe coronare il sogno di trovare altre forme di vita. Intanto, sportivamente, so che un “marziano” è a Torino: a vederlo, per come si atteggia e “addestra”, sembra davvero di un altro pianeta“.
Infine, il consiglio alla squadra per stasera: “nervi saldi se qualcosa va storto. Ma Sarri, come gli astronauti, è addestrato all’imprevisto“.