Per 8 italiani su 10 i cambiamenti climatici esistono e sono un fenomeno generato dall’attività umana, e oltre un terzo dei nostri connazionali a dichiararsi ”molto preoccupato” per quanto potrebbe accadere in futuro. La tutela dell’ambiente è vista come una ”responsabilità collettiva” che coinvolge certamente i cittadini, ma anche gli operatori e soprattutto le istituzioni: sono proprio queste ultime, secondo l’80% del campione, che devono farsi promotrici di politiche sostenibili. Nove italiani su 10 credono che spetti proprio allo Stato tutelare l’ambiente con leggi e regolamentazioni, ancora prima di richiedere un impegno alle imprese e ai cittadini.
Lo rileva un’indagine svolta dal Laboratorio Ref Ricerche. No agli sprechi, più attenzione alle risorse: il corretto utilizzo dell’acqua trova d’accordo il 90% degli italiani, con l’86% che si dichiara anche ”attento” nel non sprecarla. Ciò può avvenire anche attraverso un cambiamento dei consumi: ad essere più disponibili sono gli over 55 (87%), mentre appaiono meno favorevoli i giovani sotto i 25 anni (65%).
Ma lasciare il rubinetto aperto o preferire il bagno al posto della doccia sono comportamenti che non suscitano quella riprovazione generalizzata che ci si dovrebbe aspettare: solo il 60% degli intervistati dice di ricevere disapprovazione da familiari o amici in caso di azioni poco sostenibili.
Se poi si guarda alle differenze tra aree geografiche, emerge come il Sud abbia dei valori inferiori sia per l’attenzione personale a non sprecare acqua (82%) che per quella di amici e familiari (54%), laddove il Nord-Est e le Isole mostrano numeri superiori alla media. Anche nel caso del risparmio di acqua la maggior parte degli intervistati chiede che sia un soggetto istituzionale a guidare il cambiamento, esercitando i poteri di rappresentanza conferiti e coordinando i vari attori in gioco. Secondo 7 italiani su 10, sono le utility e i gestori che forniscono il servizio a dover mettere in pratica concrete azioni anti-spreco, migliorando l’efficienza del servizio e delle infrastrutture.
Dove è prioritario intervenire? Depurazione delle acque, seguita dalla riduzione delle perdite idriche, dalla tutela delle falde acquifere assieme alla manutenzione della rete fognaria, dalla creazione di riserve idriche contro la siccità e dall’attenzione verso il prelievo di acqua dalla natura. Inoltre, la maggioranza degli intervistati chiede di attivare campagne di comunicazione dirette agli utenti che spieghino come evitare di sciupare la risorsa idrica. Infatti, solo l’8% dice di essere abbastanza informato rispetto ai progetti di tutela ambientale messi in campo dal proprio gestore. In conclusione, un ultimo dato: il 56% degli italiani si dice disposto a contribuire economicamente per sostenere gli investimenti mirati a ridurre gli sprechi.