Il futuro è già qui e per vederlo basta partecipare alla Maker Faire Rome 2019. In scena le invenzioni più svariate, dall’uomo bionico, al robot in grado di interagire, passando per la realtà aumentata che permetterà di vedere il cosmo in una stanza. Sono svariate le invenzioni presentante in questa edizione 2019, della quale è inserito anche un resoconto fotografico che evidenzia la grandezza delle opere.
In scena l’uomo bionico
Mani robotiche intelligenti che possono svitare dei tappi, come ‘SoftHand Pro’, creata dal centro Piaggio dell’Università di Pisa e dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), o ‘Hannes’, messa a punto dall’Iit e dal Centro protesi Inail di Budrio. Oppure esoscheletri collaborativi per uso industriale. Va in scena l’uomo bionico alla Maker Faire Rome 2019, la rassegna dell’artigianato digitale promossa dalla Camera di Commercio di Roma con la sua Azienda speciale Innova Camera, in corso presso la Fiera di Roma fino al 20 ottobre.
Grazie ai progressi della robotica, infatti, l’uomo ha adesso a disposizione protesi di nuova concezione che, ispirandosi alle mani umane, possono restituire oltre il 90% delle funzionalità alle persone che hanno subito l’amputazione di un arto superiore. Oppure puo’ usare esoscheletri indossabili, per compiere lavori pesanti e ripetitivi, come sollevare grossi carichi, riducendo i rischi di infortuni sul lavoro. Per Antonio Bicchi, presidente del neonato Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti (I-Rim), presentato proprio alla Maker Faire, “il futuro e’ proprio la robotica per le persone, una robotica collaborativa. Come SoftHand, robusta ma flessibile, che si muove con un’intelligenza che e’ nella mano stessa, senza programmazione. Riuscendo così – ha concluso l’esperto – a compiere movimenti raffinati, soft appunto, come aprire una bottiglia o usare una siringa”.
Robot cucciolo iCub che interagisce con uomo
Ha la forma e le dimensioni di un bambino di circa 4 anni, interagisce con l’uomo ed è l’unico robot al mondo ad avere il proprio corpo ricoperto da una pelle artificiale. Alla Maker Faire Rome, in corso alla fiera di Roma fino al 20 ottobre, e’ possibile incontrare il robot ‘cucciolo’ iCub. E’ stato realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) per studiare l’intelligenza artificiale applicata ai robot.
“La sua particolarità – ha spiegato all’ANSA, Stefano Dafarra, dell’Iit – è avere il corpo rivestito da sensori tattili che, come una pelle, permettono ad iCub di capire se e come viene toccato dall?uomo, e di rispondere nella maniera adeguata”. Il robot è dotato di telecamere che riproducono la vista, microfoni per la ricezione dei suoni, sensori per l?equilibrio e per misurare l’interazione con l’ambiente. ICub e’ il robot umanoide piu’ diffuso al mondo, con una quarantina di esemplari presenti in diversi laboratori di Europa, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. “Sono utilizzati per scopi di ricerca, per capire ad esempio – precisa l’esperto Iit – come migliorare i movimenti, o l’equilibrio dei robot umanoidi, rendendoli sempre più simili a quelli umani. E, infine, come perfezionarne l’interazione con l’uomo, rispondendo ad esempio a semplici comandi vocali oppure al contatto fisico con le persone. In futuro – ha concluso – stiamo anche pensando di insegnargli a volare”.
Realtà aumentata ricrea il cosmo in una stanza
Un tappeto lunare che grazie alla realtà aumentata permette ai visitatori di visualizzare in 3D sul proprio cellulare, crateri, razzi e moduli del nostro satellite. Visori di realtà virtuale per fare un tuffo nello spazio profondo, tra buchi neri e supernovae, e un proiettore sferico che permette di simulare stelle e pianeti in una stanza.
Sono alcune delle esperienze che e’ possibile fare, grazie alla collaborazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), nell’area spazio ‘Maker for Space’ della settima edizione della Maker Faire Rome, la rassegna dell’innovazione promossa dalla Camera di Commercio di Roma con la sua Azienda speciale Innova Camera, in corso alla Fiera di Roma fino al 20 ottobre.
Girando all’interno di quest’area del padiglione 7, gestita dalla British Interplanetary Society (Bsi), è possibile, inoltre, imbattersi in un’autentica roccia lunare e in un modello del potente razzo Saturn V, che 50 anni fa ha portato gli astronauti dell’Apollo 11 per la prima volta sulla Luna. Accanto anche un modello di razzo dell’azienda privata SpaceX, dell’inventore Elon Musk, che collabora con la Nasa nella nuova corsa alla Luna.
“Nei prossimi anni – spiega la Bsi – gli ‘astro makers’ diventeranno sempre piu’ preziosi, ad esempio nell?esplorazione di Marte e con l?avvento dei futuri avamposti marziani, contribuendo a trovare soluzioni a problemi nuovi e inattesi”.