Greta Thunberg, l’ormai arcinota 16enne attivista del clima, paladina dei cambiamenti climatici con il suo movimento Fridays For Future, potrebbe essere la più giovane ad essere insignita del premio Nobel per la pace. Il suo nome è, secondo i bookmaker britannici, al primo posto position per l’assegnazione del premio già assegnato in passato a Malala Yousafzai (per ora la vincitrice più giovane, che lo vinse nel 2014 a soli 18 anni), di Barack Obama, Muhammad Yunus, Nelson Mandela e molti altri. Domani, 11 ottobre, il verdetto arriverà alle 11, quando l’Accademia svedese del Nobel annuncerà il vincitore.
I candidati sono in totale 301, dei quali 223 persone e 78 organizzazioni, ma i nomi sia dei nominati che dei supporter non possono essere rivelati, secondo le regole, per 50 anni. Dopo Greta Thunberg, secondo i bookmaker sarebbe in lizza il premier etiope Abiy Ahmed, il politico che ha saputo mettere fine alla guerra con l’Eritrea. Ma sono papabili il leader indigeno brasiliano Raoni Metuktire protagonista della lotta alla salvaguardia dell’Amazzonia e la premier della Nuova Zelanda Jacinda Ardern che ha saputo tenere unito e idealmente abbracciare il suo Paese dopo il micidiale attentato di Christchurch del 15 marzo 2019, in cui hanno perso la vita 50 musulmani in preghiera, pronunciando un discorso considerato eccezionale in tutto il mondo. Altri bookmaker includono tra le organizzazioni Reporters Without Borders che lottano per la libertà di stampa e il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.
Un grande ostacolo alla vittoria di Greta Thunberg potrebbero essere i criteri che il magnate svedese, Alfred Nobel scrisse al momento della fondazione, ovvero che il premio deve essere assegnato a coloro che contribuiscono “al gemellaggio dei popoli e all’eliminazione o alla riduzione delle armi, nonché formare o promuovere congressi di Pace“. Anche se il comitato norvegese per il Nobel non si è sempre completamente adattato a questi criteri e già in passato riconobbe la lotta per l’ambiente. Le liste però sono solo ipotetiche, perché solo se i nominati lo rendono pubblico si può conoscere l’identità dei candidati.