Previsioni Meteo Novembre – E’ una ipotesi che inizia ad acquistare credenziali quella di una irruzione fredda proprio dalla festività di Ognissanti e Commemorazione dei Defunti e per la prima settimana di novembre. Alla base di una possibile irruzione, una di quelle manovre rapide di cambio pattern, con una saccatura in uscita da Terranova in rapido affondo verso l’Oceano centrale, incalzante fuga del fronte subtropicale verso l’ascendente depressionario sull’Atlantico centro-orientale e ammanco repentino di geo-potenziali sui meridiani centrali europei. All’improvviso, un solco depressionario oblungo Nordest/Sudovest si aprirebbe sull’asse Baltico-Russia-Centro Nord Mediterraneo, con irruzione repentina di aria fredda artica. Uno schema, peraltro, piuttosto consueto proprio per inizio novembre, in seguito a reiterata circolazione meridionale persistente nel mese di ottobre.
La causa, sarebbe un afflusso costante di aria calda verso i settori continentali, aria calda che, data la persistenza, riuscirebbe a penetrare anche le medie e alte quote troposferiche sino alla soglia della stratosfera svuotandole di vorticità e creando il contesto per nuovo flusso vorticoso artico a quelle medesime quote e verso quelle latitudini ove, quindi, si orienterebbe il “Getto subpolare”. Di pari passo, l’altrettanto reiterata azione instabile tra Est Oceano e Penisola iberica, ha favorito e continuerebbe a favorire per molti giorni un afflusso di aria fredda subpolare sui comparti centro-orientali oceanici, raffreddandone i bassi strati, inibendo via via i contrasti termici verticali e incentivando un’azione stabilizzante anticiclonica negli strati bassi su quelle aree. Insomma, al di là degli aspetti tecnici termo-dinamici, il succo sarebbe l’avvento di una classica configurazione di blocco, la cui strutturazione e consistenza va vagliata nei prossimi giorni, tuttavia capace di permettere una prima irruzione di aria fredda verso il Mediterraneo centrale e l’Italia, alla stregua dell’immagine barica sopra.
Si tratterebbe di un asse depressionario più incidente su Centro-Nord Mediterraneo e Centro Europa, quindi con aria fredda che riguarderebbe in maniera più diretta le regioni alpine e settentrionali italiane, ma localmente anche centrali. Tuttavia, il calo termico si avvertirebbe su tutta l’Italia, anche al Sud. Questa naturalmente è una disposizione che prevale allo stato attuale dei dati, ma nulla toglie che l’asse possa essere più meridiano e quindi il taglio dell’aria fredda più diretto sull’Italia, anche verso il Centro-Sud. Dettagli questi che vaglieremo più in là nel corso dei prossimi giorni, ma l’elemento essenziale da cogliere è un verosimile “reversal pattern”, ossia un capovolgimento della disposizione barica con tipo di circolazione tardo autunnale o quasi invernale.
A questa distanza temporale, naturalmente, non si è in grado di ipotizzare l’entità delle conseguenze in termini di freddo, pioggia o anche neve, ma se lo schema andasse in porto, l’opportunità di rovesci e temporali riguarderebbe tutta la penisola, ma, soprattutto, farebbe la prima comparsa anche la neve probabilmente a quote collinari sui settori alpini e prealpini, a quote medio-basse su Centro-Nord Appennino, mediamente intorno ai 1000/1500 m. Monitoreremo costantemente questa tendenza e apporteremo tutte le novità a essa relativa nei nostri settimanali editoriali sul lungo periodo.