Cile, proteste a Santiago: lancio di lacrimogeni, autobus in fiamme e scontri [LIVE]

Nuove proteste sono esplose nella capitale cilena Santiago nonostante lo stato di emergenza imposto per tentare di mantenere l'ordine dopo gli scontri
MeteoWeb

Nuove proteste sono esplose nella capitale cilena Santiago nonostante lo stato di emergenza imposto per tentare di mantenere l’ordine dopo gli scontri. Le nuove manifestazioni si sono registrate intorno a mezzogiorno e la polizia e’ ricorsa al lancio di lacrimogeni per disperdere la folla. Nella prima parte della mattinata la situazione era invece rimasta calma.

Un ‘cacerolazo’, la popolare forma di protesta di chi esce in strada a fare rumore con mestoli e padelle, scatenato da migliaia di persone contro l’aumento dei prezzi dei trasporti, è rapidamente sfociato in scontri tra manifestanti con il volto coperto e forze speciali dell’esercito e della polizia. Dati alle fiamme anche tre autobus urbani. Sono stati segnalati scontri in vari punti di Santiago, la centralissima Plaza Italia, vicino al palazzo del Governo e in alcuni settori del comune di Puente Alto, alla periferia sud della capitale. In altri comuni di Santiago ci sono state proteste accompagnate dal suono di padelle e dei clacson. Il presidente cileno Sebastian Pinera ha decretato venerdi’ sera lo “stato di emergenza” dopo una giornata di violenze nate da proteste contro l’aumento del biglietto della metropolitana.

Oltre 400 militari schierati nella capitale

Oltre 400 militari sono stati schierati nelle strade della capitale cilena Santiago del Cile dopo la proclamazione dello stato di emergenza. “Piu’ di 400 uomini e donne della nostra forza armata proteggono il popolo di Santiago offrendo tranquillita’ e sicurezza lungo i 16 assi della capitale”, si legge sull’account twitter ufficiale dell’esercito cileno.

Il presidente cileno Sebastian Pinera ha decretato questa mattina lo “stato d’emergenza” nelle province di Santiago e Chacabuco. La decisione e’ stata presa al termine di una riunione con il ministro della Difesa, Alberto Espina, a causa dei gravi incidenti e degli scontri con le forze dell’ordine messi in scena da migliaia di studenti per protesta contro l’aumento del costo del trasporto pubblico decretato dal governo questa settimana. Secondo quanto riferisce radio “Bio Bio”, sarebbero dodici le stazioni della metropolitana incendiate in diversi quartieri della capitale. Le proteste registrate ieri a Santiago del Cile sono derivate in violenti scontri con la polizia e in numerosi arresti. Gli incidenti e le proteste, segnala il quotidiano “La Tercera”, sono proseguite fino alle ultime ore della notte mentre il presidente Sebastian Pinera si riuniva d’urgenza con il ministro della Difesa.

Nel corso della giornata il ministro degli Interni, Andres Chadwick, ha condannato gli incidenti e gli atti di vandalismo ed ha annunciato che il governo avrebbe invocato la Legge sulla Sicurezza dello Stato contro gli autori delle proteste. Questa legge consente alle corti di giustizia di accelerare i processi e di emettere le sentenze molto piu’ rapidamente con pene piu’ severe.

A seguito delle proteste la metropolitana della capitale ha annunciato la sospensione del servizio su tutta la rete nell’arco del fine settimana. La decisione e’ stata presa, segnala un comunicato dell’impresa concessionaria, “a causa dei gravi danni all’infrastruttura delle stazioni che non permettono di garantire le condizioni minime di sicurezza”. Il ministro dei Trasporti, Gloria Hutt, ha confermato la sospensione del servizio ed ha ribadito che gli aumenti annunciati rimarranno in vigore. “E’ una decisione gia’ presa”, ha dichiarato Hutt.

 

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