L’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, è intervenuto stamani all’Università di Padova a un convegno dedicato alla riduzione del rischio sismico e idraulico in Veneto, promosso nell’ambito della Settimana della Protezione Civile nazionale.
“E’ un’occasione – ha spiegato Bottacin – per ribadire l’importanza degli aspetti collegati alla prevenzione; la Regione del Veneto negli ultimi anni ha fatto grandi passi in avanti anche in collaborazione con il mondo accademico, in particolare con l’Universita’ di Padova, con cui abbiamo predisposto un piano di opere per la messa in sicurezza del nostro territorio. Un piano che vale 3,2 miliardi di euro, del quale abbiamo gia’ realizzato quasi 900 milioni di interventi”.
Nell’occasione il professor Luca Carniello ha illustrato il sistema “Image” per la previsione delle piene in tempo reale, elaborato dal Dipartimento Icea e finanziato dalla Regione, che attraverso modelli matematici testati in occasione dell’eccezionale maltempo di fine autunno 2018, ha permesso di determinare i livelli dei fiumi in sezioni ravvicinate con un anticipo di 72 ore. Sapendo in anticipo quale sarà il livello del fiume previsto, infatti, è possibile anche sapere se e quando il corso d’acqua rischia l’esondazione.
“Il sistema messo in piedi e gli interventi realizzati con l’amministrazione Zaia – ha sottolineato Bottacin – sono stati decisivi per permettere di ridurre le conseguenze della tempesta Vaia, basti pensare che durante l’alluvione del 2010, drammatica anch’essa ma certamente d’impatto inferiore rispetto al 2018, ci furono ben 32 rotture arginali e mezzo Veneto finì sott’acqua. Lo scorso anno non abbiamo registrato alcuna rottura arginale”.
Bottacin ha ricordato infine il ruolo strategico del Presidente di Regione quale autorità di Protezione Civile, ruolo introdotto nel Codice nazionale del 2018, che è andato a coprire un vuoto esistente per la mancanza di un livello intermedio tra le competenze in materia del sindaco e quelle del livello nazionale.
“Insieme alla Lombardia – ha concluso – ho affrontato e promosso in prima persona una battaglia per questo riconoscimento, vinta durante una lunga serie di riunioni della Conferenza Stato-Regioni dedicate a condividere le norme da inserire nel Codice. Anche questo è un esempio di impegno per ottenere norme che facilitano gli enti e si rendono fondamentali soprattutto quando serve agire in situazioni di emergenza”.