La scienza del Cnr al servizio del sistema nazionale di Protezione Civile. Nell’Aula Convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Dipartimento Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente (Cnr-Dsstta), organizza domani la giornata “La scienza del Cnr per il sistema nazionale di protezione civile“, un evento che rientra nelle iniziative della settimana nazionale della protezione civile, istituita con una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 aprile 2019. Il Cnr ricorda la sua “storia lunga più di 40 anni di collaborazione con il Dipartimento della protezione civile (Dpc) della Presidenza del consiglio dei ministri, fornendo supporto scientifico e tecnologico al sistema nazionale di protezione civile”. Dal 2004, il Cnr è centro di competenza insieme ai suoi 9 istituti e 3 Dipartimenti, con oltre un centinaio di ricercatori impegnati in attività d’interesse per il Dpc, numero che cresce in fase di emergenza e post-emergenza.
In particolare, coinvolti in attività per la protezione Civile sono gli istituti del Cnr Ibe-Istituto per la bioeconomia, Igag-Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, Imaa-Istituto di metodologie per l’analisi ambientale, Irc-Istituto ricerche sulla combustione, Irea-istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente, Irpi-istituto di ricerca per la protezione idrogeologica, Irsa-Istituto di ricerca sulle acque, Isac-istituto di scienze dell’atmosfera e del clima, Itc-istituto per le tecnologie della costruzione. I Dipartimenti sono il Dsstta-Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente, Diitet-Ingegneria, ict e tecnologie per l’energia e i trasporti e Disba-Scienze bio-agroalimentari. Il Cnr anticipa che durante l’incontro di domani sarà fatto il punto delle attività storicamente svolte dal Cnr sui temi della protezione civile: dai rischi naturali (micro-zonazione sismica, la previsione dei dissesti geo-idrologici, l’uso di dati satellitari per il monitoraggio di eventi sismici, vulcanici e ambientali), fino alle nuove tematiche di possibile interesse per la protezione civile (l’erosione costiera e i geo-rischi marini, gli eventi meteorologici estremi nel quadro dei cambiamenti climatici, la qualità dell’aria e le tecnologie satellitari per il rilevamento, il monitoraggio e la gestione degli incendi boschivi).