Svelate le tracce di Dna contenute nelle impronte lasciate dagli orsi polari sulla neve per mappare la popolazione. Lo studio è a opera di un gruppo di scienziati svedesi. Si tratta di una tecnica meno invasiva, che permette di tenere conto anche della taglia degli esemplari. Le informazioni genetiche vengono ricavate dai frammenti di pelle e dalle secrezioni degli animali rilasciate sulla neve.
La tecnica sperimentale e’ stata messa a punto dalla genetista Micaela Hellstrom del laboratorio svedese “Aquabiota” in collaborazione con il Wwf Alaska, che ha iniziato a collezionare, ai fini dello studio, le particelle di neve sulle quali gli orsi lasciano l’impronta. Il test e’ stato avviato nei parchi naturalistici di Svezia e Finlandia.
“Abbiamo realizzato questo studio per la prima volta – spiega Hellstrom – e abbiamo scoperto che possiamo ottenere il nucleo del Dna senza le cellule. Il materiale fuori dalla cellula e’ in grado di raccontarci di quale specie si tratti e ce ne sono mille o duemila copie, mentre del nucleo del Dna, che identifica l’esemplare, ce ne sono solo due copie. Dunque e’ un passo in avanti epocale”. Lo studio viene condotto in collaborazione con la popolazione locale degli “Inupiat”, che vive ancora di caccia e pesca, “e che non gradisce la tecnica di mappatura degli orsi che prevede la sedazione e il prelievo di sangue – rileva Hellstrom – perche’ la ritiene troppo invasiva”.