Trombosi e cancro: una relazione pericolosa

Trombosi e cancro sono due killer molto temuti: oggi sappiamo anche che esiste una relazione pericolosa fra questi due nemici
MeteoWeb

In programma il 13 ottobre ALT Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus aderisce alla sesta edizione del World Thrombosis Day, giornata che in tutto il mondo viene dedicata alla sensibilizzazione sulla Trombosi come meccanismo di malattie note con il nome dell’organo, come Infarto del miocardio, Ictus cerebrale, Embolia polmonare, Trombosi delle arterie e delle vene. «Obiettivo della giornatadichiara la dottoressa Lidia Rota Vender, presidente di ALT  – è la sensibilizzazione dei media e della popolazione affinché tutti conoscano che cosa vuol dire Trombosi, quali sono i fattori che la rendono più probabile, come evitarla e come riconoscerla in tempo. Per questo è nata ALT e per questo noi in ALT lavoriamo da 30 anni, per salvare almeno una persona su 3 fra quelle che sarebbero candidate ad essere colpite, diffondendo conoscenza sui meccanismi che provocano la Trombosi, sui sintomi da non sottovalutare, sui metodi per evitarla».

Alla sesta edizione della Giornata mondiale della Trombosi, organizzata da ISTH, Società Internazionale per lo Studio della Trombosi e dell’emostasi, aderiscono oltre 2000 realtà provenienti da 100 Paesi.

ALT, da più di 30 anni attiva in Italia con campagne che stimolano la popolazione a conoscere la Trombosi, le sue conseguenze, i meccanismi con i quali agisce, i fattori di rischio che la rendono più probabili, i sintomi che la segnalano precocemente, partecipa attivamente e sostiene l’importanza della Giornata mondiale per la Trombosi. «La Giornata mondiale della Trombosi si concentra su una maggiore consapevolezza della Trombosi, comprese le sue cause, i fattori di rischio, i segni e i sintomi e la prevenzione e il trattamento basati sull’evidenza – afferma il prof. Beverley Hunt, OBE, presidente del comitato direttivo della Giornata mondiale della Trombosi – Attraverso le attività di sensibilizzazione e gli eventi organizzati dai nostri partner, la Giornata mondiale della Trombosi vuole essere un passo in più verso la nostra missione di ridurre le morti e le disabilità causate dalla trombosi».

Tema della campagna di quest’anno: la relazione pericolosa Trombosi e cancro.

Il nostro sangue scorre fluido, spinto dal cuore, nelle arterie, nei capillari, nelle vene.  Le arterie portano  dal cuore alla periferia sangue di colore rosso vivo, ricco di ossigeno, ramificandosi in arterie sempre più piccole e arrivando alle cellule più lontane, dove, trasformate in arterie capillari, cedono alle cellule le sostanze necessarie alla loro sopravvivenza. Sporco e carico di sostanze dannose scaricate nel sangue dalle cellule, il sangue ripercorre poi il cammino inverso, attraverso i  capillari venosi che si raccolgono in vene sempre più grandi, e ritornando la cuore.  Dal cuore il sangue  viene spinto nei  polmoni a ripulirsi e a riossigenarsi, e da qui ritorna nelle arterie e il ciclo ricomincia.

Per fare tutto questo giro il sangue impiega solo due minuti: non deve mai fermarsi e non deve mai venire a contatto con altro che non siano le piastrelle (endotelio) che foderano l’interno dei vasi, altrimenti coagula diventando gelatinoso e consistente.

Un trauma, l’aterosclerosi, una malattia infiammatoria, un tumore possono infiammare le pareti interne delle pareti e delle vene e attivare la coagulazione del sangue causando la formazione di un trombo, che chiude il vaso e provoca un evento che prende il norme dall’organo colpito: infarto,  ictus cerebrale, embolia polmonare, Trombosi delle arterie o delle vene.  La Trombosi può èssere  molto grave:  dipende da quale vaso e quale organo colpisce.

I trombi che si formano nelle arterie fanno morire le cellule  provocando infarto o ictus,  i trombi che si formano nelle vene rallentano il ritorno del sangue al cuore causando dolore e gonfiore (flebite) e spesso liberando frammenti che attraverso il sangue arrivano al polmone causando embolia polmonare.

La Trombosi non va mai sottovalutata perché può cominciare come una “flebite” in una gamba e arrivare al polmone: a volte si risolve da sola, ma anche in questo caso non va sottovalutata perché può essere un campanello d’allarme di qualcosa di più grave.

La coagulazione del sangue è un processo che si attiva per una buona ragione: per fermare una emorragia, per guarire una ferita o una infiammazione. Ma deve essere limitato nel tempo e nella estensione.

I pazienti che hanno un tumore hanno un sangue che coagula più del normale: sono quindi più esposti al rischio di avere una trombosi. Trombosi e cancro sono due killer molto temuti: oggi sappiamo anche che  esiste una relazione pericolosa fra questi due nemici.  La Trombosi può essere addirittura  il primo sintomo di un cancro misconosciuto: non a caso,  quando si verifica una trombosi, in assenza di un fattore scatenante noto come fattore di rischio, si  eseguono accertamenti mirati ad escludere un cancro nascosto.

Il cancro provoca nel nostro organismo uno stato infiammatorio generalizzato,  che attiva i fattori pro coagulanti. La probabilità di Trombosi in generale aumenta  in caso di:

  • immobilizzazione prolungata per una malattia, soprattutto se accompagnata da febbre
  • intervento chirurgico recente
  • trauma o una ingessatura
  • malattia autoimmune
  • nella donna in gravidanza parto e terapia ormonale
  • lungo viaggio aereo (maggiore di 4-6 ore) in posizione scomoda (sindrome da classe economica)

a maggior ragione aumenta in pazienti con cancro, con chemioterapia in corso, portatori di un catetere venoso centrale.

Conoscere le situazioni che possono aumentare il rischio e i sintomi della Trombosi sono le due armi a nostra a disposizione: diagnosticare e curare presto e bene una Trombosi può salvare la vita, tutti hanno il diritto di saperlo.

Un paziente colpito dal cancro potrebbe avvilirsi, se venisse colpito anche da una trombosi, ma su questo abbiamo una in attesa buona notizia: sembra che i farmaci  anticoagulanti necessari per curare o prevenire  la Trombosi (in particolare le eparine) siano in grado anche di rallentare la progressione del cancro e la migrazione di cellule destinate a produrre metastasi, prolungando la vita di chi è stato colpito dal cancro e dalla Trombosi contemporaneamente.

La Trombosi è un meccanismo che causa malattie conosciute con il nome dell’organo colpito: infarto del miocardio, ictus cerebrale, embolia polmonare, Trombosi arteriose o  venose. La ricerca scientifica studia le ragioni per le quali un trombo si forma, i meccanismi attraverso i quali si forma e produce danno, i farmaci che possono prevenirlo e curarlo. I  trombi  si formano nelle arterie, nelle vene e anche nel cuore stesso, per una  attivazione impropria del sistema della coagulazione del sangue.

Di questo sistema fanno parte i  fattori pro coagulanti, i fattori anticoagulanti, le piastrine (frammenti di cellula che circolano nel sangue in forma inerte ma che si attivano quando vengono provocate), i fattori dell’infiammazione, i fattori prodotti dalle cellule neoplastiche, i  fattori della fibrinolisi.

Alcune persone sono più fragili nei confronti della trombosi, perché hanno un sangue che tende a coagulare più del normale per ragioni genetiche o acquisite (assetto trombofilico) o per la contemporanea presenza di più fattori di rischio. Queste persone più delle altre dovrebbero conoscere la Trombosi e sapere come difendersi, soprattutto modificando i fattori di rischio modificabili (sovrappeso fumo infiammazione pigrizia ) e imparando a riconoscere  i sintomi che possono salvare la vita. La relazione qualitativa e quantitativa fra i componenti della squadra della coagulazione regola l’equilibrio del sangue, facendolo coagulare solo quando serve: se l’equilibrio si rompe si verifica la Trombosi.

Conoscere la trombosi, conoscerne i meccanismi e i sintomi, sapere quando e chi rischia di più è fondamentale, è un diritto per tutti, perché permette una diagnosi precoce e una cura efficace. Sul sito www.trombosi.org di ALT – Associazione  per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari onlus si possono sfogliare i diversi numeri del periodico SALTO che spiega con linguaggio semplice che cos’è la trombosi, quali organi può colpire, come evitarla, come riconoscerla e come curarla.

Conoscere la trombosi

ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus aderisce alla  sesta edizione di World Thrombosis Day, in programma il 13 ottobre, giornata che in tutto il mondo viene dedicata alla sensibilizzazione sulla Trombosi come meccanismo di malattie note con il nome dell’organo, come Infarto del miocardio, Ictus cerebrale, Embolia polmonare, Trombosi delle arterie e delle vene. Obiettivo della giornata è la sensibilizzazione dei media e della popolazione affinché tutti conoscano che cosa vuol dire Trombosi, quali sono i fattori che la rendono più probabile, come evitarla e come riconoscerla in tempo.

LA TROMBOSI: I NUMERI

La Trombosi, spiega la presidente di ALT, Lidia Rota Vender è un killer spietato, pericoloso, democratico, perchè non fa distinzione di genere, età, colore della pelle: nel mondo oggi una  persona su 4 muore per colpa di una malattia causata da una Trombosi. Su dieci  persone colpite, una perde la vita: uno spreco, perchè almeno un evento su tre potrebbe essere evitato se la Trombosi fosse conosciuta e rispettata e sospettata dal medico e dal paziente stesso. Le malattie causate dalla Trombosi sono responsabili di un numero di morti doppio rispetto a quelle causate ogni anno da aids, cancro della mammella, incidenti  stradali messi insieme. La Trombosi diventa più probabile con il passare degli anni: per esempio la  Trombosi delle vene colpisce da 1 a 3 persone su 1000  ogni anno, e 7 persone su 1000 per anno fra quelle i età superiore a 70 anni”.

LA TROMBOSI: CHE COS’È E DOVE COLPISCE

La Trombosi è il meccanismo che maggiormente contribuisce a determinare Infarto del miocardio, Ictus cerebrale, Embolia polmonare: malattie che sono definite i big killer del mondo cardio e cerebrovascolare.  La Trombosi è un coagulo di sangue che si forma nei vasi sanguigni, arteriosi o venosi: quando si forma in una arteria rallenta o arresta completamente lo scorrere del sangue, provocando Ischemia e Infarto con morte delle cellule che da quel vaso ricevevano nutrimento. Quando si forma in una vena ostacola il ritorno del sangue verso il cuore e uccide le cellule per ipossia, mancanza di ossigeno,  perché il sangue che ristagna non ha riserve di ossigeno da cedere alle cellule. Sia che si formi nelle vene, sia che si formi nelle arterie, il Trombo può sempre liberare frammenti chiamati emboli che, con la circolazione del sangue, raggiungono territori e organi lontani da quello in cui si sono formati: è questo il meccanismo dell’Embolia, che provoca danni in un punto e in un organo lontano dal punto in cui il Trombo si è formato. In effetti – sottolinea il presidente di ALT – la definizione “trombotico” è limitativa, in quanto la formazione di un Trombo si accompagna molto spesso, anche in modo subdolo e senza sintomi, alla produzione di emboli che provocano Infarto, Embolia, Ischemia in organi e punti lontani dal punto d’origine della Trombosi. Di fatto quindi la Trombosi dovrebbe sempre essere comunicata e considerata come Tromboembolia”. La Trombosi colpisce frequentemente le vene delle gambe o delle braccia o di altri distretti del corpo, come la vena ovarica nelle donne in gravidanza, le vene intestinali o addominali in chi soffre di malattie infiammatorie gastrointestinali, la vena splenica nella  milza , la vena porta nel fegato, le vena cava che è importante per il sistema venoso quanto l’aorta per il distretto arterioso, e ha il compito di riportare il sangue carico di scorie dritto al cuore perchè venga poi spedito nei polmoni a ripulirsi. Ma colpisce anche le vene del cervello, come spesso purtroppo accade nelle donne nel periodo finale della gravidanza e dopo il parto (Trombosi dei seni venosi cerebrali) e può colpire la vena centrale della retina causando emorragia oculare e/o cecità.

TROMBOSI VENOSA – EMBOLIA POLMONARE

Il trombo venoso può cominciare a formarsi in punti molto lontani dal cuore, come le piccole vene del piede e poi sciogliersi spontaneamente, oppure estendersi alle vene del polpaccio, poi della coscia, nelle vene all’inguine (iliache) e dell’addome, dando sintomi molto importanti come gonfiore, dolore, incapacità di poggiare il piede a terra. Più raramente la Trombosi si forma nelle vene delle braccia, a volte in sede di introduzione di un ago per un prelievo di sangue  o per la presenza di un catetere venoso centrale in chi assume chemioterapia, o in persone giovani e senza altra malattia che fanno esercizi che provocano un importante e rapido aumento delle dimensioni dei muscoli delle spalle e delle braccia per ginnastica o per lavoro: le vene vengono compresse, in casi con una particolare conformazione anatomica si può verificare la sindrome dello stretto toracico superiore. Se non riconosciuta e non curata, una Trombosi venosa si trasforma in Embolia polmonare in 4 casi su 10.

L’Embolia polmonare è causata da un frammento che si stacca dal Trombo e viaggia in direzione del cuore, dal quale viene spinto nel polmone dove chiude una o più arterie causando un Infarto polmonare, con sintomi che variano dal quasi nulla a senso di soffocamento o catarro misto a sangue o dolore lancinante al dorso o al torace. L’embolia polmonare è un evento drammatico, può togliere la vita e causare un arresto cardiaco, o può lasciare invalidità permanente con ipertensione polmonare, conseguenza di una Embolia polmonare molto estesa o massiva o di episodi di Embolia polmonare ripetuti e non riconosciuti.

L’embolia polmonare e la trombosi  venosa profonda possono essere evitate oppure riconosciute o sospettate appena si manifestano sintomi sospetti in persone che hanno un rischio aumentato per ragioni  genetiche o perchè si trovano in una situazione di fragilità come una malattia infiammatoria grave con febbre che costringe a stare a letto, o sono immobilizzati su una sedia a rotelle, o hanno avuto un trauma recente o un intervento chirurgico, o sono  in gravidanza o hanno partorito di recente.

PERCHE’ SI FORMA UN TROMBO?

La formazione di un Trombo in una arteria o in una vena dipende da un disordine dell’equilibrio del sistema della coagulazione del sangue che dovrebbe scorrere liquido e invece diventa più denso del normale , e forma Trombi che occludono in parte o completamente una arteria o un vena.

Il Trombo che si forma nelle arterie è simile ma non uguale a quello che si forma nelle vene. Le cause che concorrono a scatenare una Trombosi sono simili ma non identiche per le malattie causate da una Trombosi delle arterie e le malattie causate da una Trombosi che si forma nelle vene. Ambedue dipendono da fattori di rischio congeniti o acquisiti. La ricercar conferma che le malattie da Trombosi sono oggi evitabili in una larga maggioranza dei casi: e i mezzi a disposizione della medicina sono molto efficaci. Altrettanto efficaci sono i mezzi a disposizione del paziente: il mezzo per eccellenza è la conoscenza di che cos’è la Trombosi, perché si forma, quali problemi causa, come la riconosco, come la evito.

STUDI E OBIETTIVI MONDIALI

La Trombosi non discrimina nessuno: può colpire chiunque, a qualunque età, di qualunque etnia, in qualunque distretto del corpo. Ognuno di noi dovrebbe, fin alla scuola,  essere coinvolto e motivato a conoscere lui stesso il proprio profilo di rischio e i segni e i sintomi precoci di una Trombosi e quali provvedimenti prendere in caso di sospetto. Nel 2012 la World Health Assembly – Assemblea Mondiale per la Salute –  ha stabilito l’obiettivo di ridurre le morti premature a malattie non comunicabili del 25 per cento nel 2025. Una missione possibile solo con la partecipazione dei singoli che vogliano imparare  a proprio vantaggio. Per raggiungere questo obiettivo è necessario prendere di mira i due principali killer che causano malattia e morte nei Paesi cosiddetti industrializzati: la Trombosi venosa con l’Embolia polmonare e il Tromboembolismo arterioso che causa Ictus cerebrale da Fibrillazione atriale. A riprova dell’importanza della Trombosi, dall’anno 2015, la OMS – Organizzazione Mondiale della Salute/WHO- World Health Organization ha richiamato l’attenzione sull’importanza della Trombosi come causa di malattie cardio e cerebrovascolari  e l’inserimento del Tromboembolismo fra  le cause di malattia  nello studio denominato Global burden of disease. Studi sulla prevalenza del tromboembolismo sono stati realizzati in tutto il mondo.

È diritto e dovere di tutti noi conoscere la Trombosi, conoscerne i sintomi, saper valutare il proprio profilo di rischio, non con esami sofisticati ma soprattutto guardandoci allo specchio della nostra camera e della nostra coscienza, per riconoscere i complici della squadra che ci tende un agguato chiamato Trombosi, ma che noi possiamo neutralizzare, almeno quelli che riconosciamo: obesità, fumo, inattività fisica, alimentazione troppo ricca di grassi, di sale, di calorie, soprattutto in chi, a questo, aggiunge per esempio l’uso di farmaci anticoncezionali o la terapia ormonale sostitutiva della menopausa, o la gravidanza, o proviene da una famiglia nella quale almeno una persona è stata colpita da un evento da Trombosi prima dei 65anni. Non possiamo modificare la genetica, non possiamo cambiare i il nostro passato, ma possiamo difenderci da nemici ben visibili che possono essere neutralizzati.

Condividi