L’acqua alta a Venezia stamani è arrivata a 130 centimetri invadendo quasi il 50% del centro storico della città e gran parte di Piazza San Marco, uno dei punti più bassi della città: ancora una volta non ha risparmiato la Basilica di San Marco che è adesso a rischio allagamento.
“Invadendo l’atrio con 70 centimetri d’acqua, che sicuramente produrranno danni ai materiali lapidei: mattoni e alle colonne dello storico edificio – spiega all’Adnkronos l’ing. Campostrini della Procuratoria di San Marco – noi abbiamo messo in atto un sistema di valvole e di pompe che protegge la basilica fino ad acque alte di 80 centimetri, ma poco possiamo contro acque alte di 130 centimetri come quella di oggi, ed il problema è che sono previsti altri picchi nei prossimi giorni. Stiamo studiando un sistema che possa proteggere i muri e quindi gli intonaci ed i mosaici anche con le acqua alte eccezionali, ma c’è bisogno dell’intervento dello Stato”.
“Era stato preannunciato da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche e dal suo concessionario il Consorzio Venezia Nuova, un progetto per proteggere e impermeabilizzare tutta piazza San Marco, di cui oggi però non si sa più nulla – sottolinea Campostrini – la basilica di San Marco deve essere protetta dall’acqua alta il più presto possibile, il tempo non è una variabile indipendente, una protezione tra 10 anni non è la stessa cosa che averla domani, e l’invecchiamento della basilica ad ogni acqua alta aumenta”. “La città di Venezia ed i veneziani e la basilica di San Marco attendono che la promessa di salvarla dall’acqua venga mantenuta, certo come Procuratoria continueremo a lavorare per aumentare la resilienza della basilica acqua alta“, conclude Campostrini.