Con il disastro dell’acqua alta a Venezia, che ha messo in ginocchio la città, vengono tirati in ballo anche i cambiamenti climatici tra le cause. L’evento delle scorse ore ha avuto una grande eccezionalità, basti pensare che è la seconda misurazione più alta (187cm) dall’alluvione del 1966. Questa eccezionalità è stata favorita da una coincidenza di fattori, così come spiegato dal giornalista scientifico Luigi Bignami:
“Si legge ovunque che quanto successo a Venezia è colpa dei cambiamenti climatici. Non è corretto! In questo caso c’è una coincidenza di fattori che ha determinato la situazione: normale marea e forte scirocco. Punto! Le cause sono altrove. Cause meteorologiche: la bassa pressione sul Mediterraneo occidentale e centrale determina lo Scirocco, il vento intenso da Sud – Est che sospinge l’acqua lungo l’Adriatico ingolfandola a Venezia. A questo si deve aggiungere che variazioni improvvise della pressione atmosferica determinano oscillazioni del livello delle acque del mare Adriatico (sesse). I centri depressionari sull’Adriatico richiamano cioè acqua da parti del Mediterraneo sottoposte a pressione atmosferica maggiore. Dall’analisi effettuata attraverso i secoli si è osservato che queste condizioni favorevoli all’acqua alta si verificano in larghissima parte nel periodo compreso tra ottobre e dicembre. Gli anomali aumenti di frequenza dell’ acqua alta si ebbero nella prima metà del 1500 e tra il 1720 e il 1830. Si trattò di un periodo fortemente perturbato, con un aumento delle condizioni meteorologiche che determinarono lo Scirocco, segnato da un’attenuazione dei fenomeni nel 1600. Cause astronomiche: l’attrazione della Luna e del Sole, responsabile delle maree, è più forte nelle sigizie, cioè quando Sole, Terra e Luna sono allineati. Se inoltre coincidono il perigeo (punto di massima vicinanza della Luna alla Terra) e il perielio (punto di massima vicinanza della Terra al Sole) l’effetto è ancor più accentuato. Queste condizioni estreme si sono verificate tra il 1424 e il 1442. E infatti si ebbe un picco delle frequenze delle acque alte. Simili condizioni si verificheranno nuovamente nel 3300, escludendo effetti simili fino a quella data. Le componenti astronomiche sono comunque meno importanti rispetto alle altre. Fattori antropici: se nei secoli scorsi la frequenza dell’acqua alta era di una volta ogni 3-4 anni, oggi è in media più di una volta all’anno e legato al fatto che le barene sono state modificate dell’uomo con la costruzione dei canali industriali. Le barene erano una specie di spugna, con effetti tampone sulle maree, mentre ora è un bacino aperto agli scambi col mare. Il grande scambio di masse d’acqua fra la laguna e il mare è il principale fattore che ha contribuito all’incremento delle acque alte. A questo si deve aggiungere la subsidenza determinata dal prelievo, negli anni passati, di acqua dal sottosuolo”.
Infine, una battuta sul Mose, il sistema di paratoie che dovrebbe proteggere Venezia dall’alta marea: “Troppo complesso, nell’arco di un decennio diverrà inutilizzabile dalla salsedine”.