Il programma televisivo Geo&Geo ha ospitato Barbara Carelli, naturalista e responsabile del servizio “Segreteria, Protocollo, Educazione Ambientale, Comunicazione, Promozione, Marketing e Turismo” dell’Ente Parco Nazionale della Sila e Antonio Mazzei, entomologo dell’Università della Calabria per parlare del tema della biodiversità entomologica della Sila e in particolare delle specie protette calabresi. Partendo dal racconto del lupo e delle caratteristiche dell’Altopiano della Sila, Barbara Carelli ha sottolineato i diversi mutamenti avvenuti negli anni, la particolarità della sua flora e fauna segno della sua storia geologica e paleoclimatica.
“La Sila è un ecosistema ricco, che racchiude veri e propri scrigni di biodiversità: il lupo, il Pino Laricio, specie endemica, e il cucuius cinnaberinus ne sono un esempio,” ha dichiarato Barbara Carelli.
Il Cucuius è un relitto paleoclimatico, una specie estinta legata ai boschi vetusti, danneggiati tutti durante la guerra. Negli anni duemila, infatti, la specie era stata dichiarata estinta in gran parte delle popolazioni europee. Fu ritrovata in Sila grazie all’entomologo Antonio Mazzei e ad un gruppo di ricerca composto da esperti del Parco Nazionale della Sila e dell’Università della Calabria.
“Per noi è stata un’enorme felicità unire alla scoperta del Cucuius Cinnaberinus, nel Parco Nazionale della Sila, anche il Cucuius Tulia indicatori entrambi della qualità dei boschi ben conservati”, ha affermato Antonio Mazzei entomologo dell’Università della Calabria.
Un intervento che ha dato valore al Parco Nazionale della Sila e al grande lavoro che si sta portando avanti negli ultimi anni, lavoro di ricerca e di profondo studio per dare risalto al territorio e al patrimonio naturalistico inestimabile.