Una “eruzione esplosiva del vulcano Vesuvio, dalla durata di tre giorni, con una contaminazione da ceneri vulcaniche di grande estensione, tale da interessare l’intero spazio aereo dell’area mediterranea europea e, parzialmente, del Nord- Africa e del Medio Oriente“. È la simulazione che, ieri, ha messo alla prova a livello europeo le istituzioni del settore aereonautico nel gestire una situazione di emergenza di questo tipo e per valutarne l’impatto sul traffico aereo. Si tratta dell’annuale esercitazione di gestione di crisi ‘Icao Volcex 19’ ed ha coinvolto i Paesi l’area dell’aviazione civile europea dell’Icao, l’International Civil Aviation Organization): “prevede – spiega l’Enac – la simulazione di un’eruzione vulcanica con immissione di ceneri vulcaniche in atmosfera, con un’estesa contaminazione degli spazi aerei europei“. L’Enac ha partecipato con l’Enav e l’Aeronautica Militare, ed ha ricoperto il ruolo di ‘Exercise Leader’, responsabile del coordinamento delle strutture nazionali coinvolte (dai controllori di volo ai servizi meteorologici) assicurando il collegamento delle attività nazionali con la parte internazionale. La “verifica degli esiti dell’esercitazione svolta e degli strumenti utilizzati nell’ambito della simulazione” sarà a Roma nel 2020.
Nel corso dell’annuale esercitazione, si legge nella nota dell’Enac, è stata verificata l’aderenza delle procedure nazionali di contingency al Piano di emergenza dell’Icao (l’Organizzazione internazionale dell’Aviazione civile) in caso di ceneri vulcaniche per l’Europa per la corretta produzione, gestione e divulgazione della messaggistica Icao relativa alle ceneri vulcaniche. L’accesso agli strumenti di crisis management di Eurocontrol – spiega l’Enac – ha quindi permesso all’Enac di verificare la conformità alla regolamentazione Icao delle procedure di comunicazione e diffusione dei riporti speciali di volo per cenere vulcanica prodotti, in modo simulato, dagli operatori di volo internazionali partecipanti.