E’ di 5 morti e 3 feriti il bilancio dell’esplosione verificatasi oggi pomeriggio in Sicilia, a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). La vittima risultava dispersa: il corpo è stato trovato dilaniato. L’esplosione si è verificata nella fabbrica di fuochi d’artificio di contrada Femminamorta. Nel frattempo a proseguono le ricerche di altre eventuali vittime, spiegano dal comando provinciale dei pompieri.
L’esplosione
Una doppia esplosione quella verificatesi intorno alle 16.45, provocata, seconda una prima ricostruzione, da alcune scintille: gli operai di una ditta esterna stavano facendo dei lavori, a quanto pare con delle saldatrici ai cancelli e a degli infissi della struttura; le scintille sono arrivate in un casotto dove si trovava la polvere pirica innescando le esplosioni. La procura di Barcellona ha aperto una inchiesta per strage.
Dopo l’allarme polizia, carabinieri, vigili del fuoco e operatori delle ambulanze sono andati al casolare isolato nella campagna soccorrendo i feriti, recuperando cadaveri e cercando informazioni per sapere con esattezza quante persone vi fossero. Al momento dell’esplosione quattro operai di una ditta d’infissi stavano montando delle porte in ferro.
Tra le vittime Venera Mazzeo, 71 anni, moglie del titolare della storica ditta, Vito Costa e, a quanto si apprende, alcuni degli operai della ditta esterna che stava facendo dei lavori. Tra i feriti il figlio del proprietario, Bartolomeo Costa, 37 anni, e un dipendente. La ditta ‘Pirotecnica Vito Costa e figli’ e’ nata agli inizi del 1900, specializzandosi nella produzione di articoli di prima, seconda e terza categoria. Nel corso degli anni ha acquisito molto esperienza e molta creatività, catturando il pubblico con esibizioni di fuochi pirotecnici di vario genere notturni, diurni, acquatici seguito poi da quelli piromusicali, per privati o enti pubblici. Insomma, una societa’ leader anche internazionale nel settore, ottenendo ottimi risultati soprattutto a livello Mondiale, vincendo lo spettacolo “Campioni del mondo di Sanremo” nel 1998 e arrivando poi nel 1999 terzo classificato.
“E’ una tragedia, siamo addolorati. Novembre per Barcellona Pozzo di Gotto si conferma un mese triste, otto anni fa siamo stati colpiti dall’alluvione che aveva provocato molti danni mentre oggi ci sono morti e feriti”: è sconsolato Filippo Sottile, vice sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, “C’è molta tristezza, la notizia si è diffusa velocemente attraverso i social raggiungendo tutti, c’è molto dolore. Stasera era in corso il consiglio comunale che e’ stato sospeso. Proclameremo il lutto cittadino”.
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Aperta un’inchiesta
La procura di Barcellona PdG ha aperto un’inchiesta per capire le cause di questo dramma che ha sconvolto la vita di diverse famiglie. Secondo le prime testimonianze sarebbero stati gli operai della ditta esterna a causare le esplosioni. Il capitano dei carabinieri Giancarmine Carusone che comanda la compagnia di Barcellona PdG, dice: “Dai primissimi accertamenti sembra ci siano state due esplosioni perche’ all’interno della fabbrica c’erano degli operai con delle saldatrici: le scintille avrebbero raggiunto la polvere pirotecnica causando le esplosioni”.
“Siamo rammaricati, e’ una tragedia enorme per la nostra comunita’, sono persone che conoscevo e grandi lavoratori”, dice il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Roberto Materia. “La famiglia Costa – prosegue – diverse volte ha partecipato alla vita cittadina organizzando feste con fuochi d’artificio per il Comune o per le parrocchie”. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micciche’, ha espresso il cordoglio personale alle famiglie delle vittime. “Un ringraziamento ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine – dice – che stanno operando sul luogo dell’incidente alla ricerca di eventuali feriti e per ricostruire la dinamica dello scoppio”. Il Codacons ha fatto un elenco delle vittime a causa di esplosioni in fabbriche di giochi pirotecnici dal 2000. Il bilancio e’ di 68 vittime. “Una vera e propria strage che riporta la questione della sicurezza in primo piano. Servono piu’ controlli presso tali strutture e occorre verificare costantemente il rispetto delle norme di sicurezza”, afferma il presidente Carlo Rienzi.