La chiave per la salute e l’ambiente sta nella rivoluzione quantistica: la scienza ci salverà?

Siamo nell'era della "rivoluzione quantistica: il futuro è tra noi"
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Siamo nell’era della “rivoluzione quantistica: il futuro è tra noi“: questo approccio sta influenzando il mondo della scienza, della ricerca, della medicina, ma anche l’ambiente e la vita di tutti i giorni. Di rivoluzione quantistica e dei suoi effetti più concreti ha parlato Massimo Inguscio, ordinario di Fisica della materia alla Facoltà di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, nella sua lectio magistralis oggi per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. “Basandosi sul fatto che l’atomo quantistico assorbe o emette per salti di energia con colori ben definiti e che l’emissione di luce può essere stimolata e amplificata – ha ricordato – veniva inventato il laser, la scoperta forse più innovativa del secolo scorso“. E oggi “con una nuova microscopia laser si può fare un’immagine precisa dell’occhio, in particolare della cornea“. Ma laser, materiali e sensori quantistici ci servono anche per “sviluppare energia pulita dal sole, con efficienza sempre maggiore. Un nuovo sviluppo sostenibile che ha anche un importante valore sociale: grazie a pannelli solari di nuova generazione e led piccole comunità povere in luoghi sperduti del mondo possono avere luce ed energia”. Le tecnologie quantistiche sono alla base di una nuova generazione di agricoltura ‘di precisione’, che ottimizza l’utilizzo di acqua nella produzione di cibo, controlla i valori nutrizionali, la sicurezza degli alimenti, la riduzione dell’inquinamento. “E’ un’avventura nuova, controllata dall’intelligenza artificiale, che anche qui all’università Campus Bio-Medico di Roma si sviluppa con successo anche in un quadro di formazione e sviluppo globale sostenibile. Ma il mondo quantistico è legato direttamente alla salute dell’uomo e infiniti sono gli esempi di diagnostiche sempre più sensibili e precise”, ha sottolineato lo scienziato.

Una recente e raffinata tecnica di risonanza magnetica “basata su nano-diamanti consente, ad esempio, di seguire l’attività cerebrale al livello di singole sinapsi di neuroni. Il laser e le nuove tecnologie ottiche per la microscopia confocale ad alta risoluzione – ha aggiunto Inguscio – diventano sempre più uno dei principali strumenti di indagine di base per le neuroimmagini, le neuroscienze e la neuroingegneria, aprendo nuove frontiere quali la connettomica e l’optogenetica. Proprio in queste settimane, si va formalizzando l’adesione italiana al gruppo di nazioni fondatrici di Ebrains, infrastruttura di ricerca unica al mondo che per la prima volta mette a disposizione della comunità scientifica strumenti di simulazione del cervello molto avanzati derivanti dai risultati dell’importante flagship Europea Human Brain”.

È fondamentale che scienza e tecnologia siano sempre al servizio dell’uomo. Futuro e progresso derivano dalla fantasia e dalla multidisciplinarietà della scienza“. Non si sa quali saranno gli sviluppi, “ma è proprio questo il fascino della ricerca che comunque sempre produce futuro e benessere. Bisogna vedere lontano, immaginando nuove frontiere ma anche stando attenti a cogliere l’importanza di piccoli segnali“, ha esortato. “Per fortuna ci sono giovani talenti appassionati, anche qui: qualcuno sicuramente produrrà qualcosa di imprevedibile e di utile per un futuro che continui ad essere sempre tra noi”, ha detto Inguscio. Dobbiamo “saper insegnare ed avere fiducia nelle giovani generazioni e, per cominciare, lasciare loro in eredità, anche grazie a un uso appropriato delle tecnologie più avanzate, un pianeta in salute”, ha concluso.

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