Acquazzoni torrenziali hanno colpito ripetutamente molte parti d’Italia questo mese, con inondazioni estreme che hanno causato devastazione nell’Italia settentrionale. La provincia di Alessandria è stata una delle zone più colpite.
A corredo dell’articolo un’immagine multi temporale utilizza due immagini separate acquisite dalla missione Copernicus Sentinel-1 il 13 ed il 25 novembre rispettivamente. Le aree inondate sono rappresentate in rosso, il fiume Po in nero, e le aree urbane in bianco.
La capacità del radar di Copernicus Sentinel-1 di ‘vedere’ attraverso le nuvole e la pioggia, e al buio, lo rende particolarmente utile per il monitoraggio delle inondazioni. Può addirittura facilmente differenziare i corpi idrici, evidenziando la differenza tra il fiume Po, in nero, e l’entità dell’inondazione, in rosso.
Più a nord, in Valle d’Aosta, dove molte strade sono state chiuse per il rischio di potenziali valanghe, circa 500 persone sono state evacuate. Parte di un viadotto che serve l’autostrada A6 vicino Savona, nella regione settentrionale della Liguria, è stato spazzato via da una frana – lasciando un vuoto di 30 metri sulla strada.
Le immagini acquisite prima e dopo l’inondazione offrono informazioni immediate sull’entità dell’inondazione e danno supporto per la valutazione dei danni materiali e ambientali.
All’inizio del mese, il servizio di mappatura per le emergenze di Copernicus (Copernicus Emergency Mapping Service) è stato attivato per aiutare a fronteggiare le inondazioni nel nord est dell’Italia, dove Venezia ha visto livelli d’acqua da record e la peggior inondazione in 50 anni.