Quando ieri il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha avuto la notizia del crollo del viadotto sulla Torino–Savona ha “avuto un colpo al cuore” perché “la tragedia del Morandi è vicina“: lo ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera
“In Liguria piove da 40 giorni, in due mesi è piovuto quanto in un anno e nelle ultime 36 ore sono caduti 500 millimetri d’acqua, un terzo delle precipitazioni annuali“. “Ci sono anche responsabilità e ritardi della politica” su ciò che sta accadendo in queste ore e che “adesso è urgente non dico modificare, ma distruggere l’impianto legislativo attuale e formularne uno nuovo per permetter e a Regioni, Province e Comuni di agire con velocità sia nella prevenzione che nell’emergenza“. “Troppa burocrazia e troppi cantieri chiusi“. Secondo Toti “ci vuole un piano straordinario per le infrastrutture” anche perché “era stata annunciata la creazione di un’agenzia straordinaria, ma ancora non si vede niente ed è passato un anno“. “I fondi sono importanti – conclude – ma ancora più importante è mettere mano all’impianto legislativo“.