Maltempo Liguria, Toti: “La somma dei danni è superiore alla grande mareggiata del 2018”

"La somma dei danni è superiore alla grande mareggiata dello scorso anno: siamo di fronte a un'emergenza di protezione civile in Liguria e nel Paese di straordinaria grandezza"
MeteoWeb

“La somma dei danni è superiore alla grande mareggiata dello scorso anno: siamo di fronte a un’emergenza di protezione civile in Liguria e nel Paese di straordinaria grandezza, mai vista, a cui si aggiunge la chiusura di due autostrade che vanno ad incidere sui principali scali del paese: un danno industriale dalle proporzioni difficilmente calcolabili, ma gigantesche”. Così il governatore ligure Giovanni Toti nel punto stampa a Genova sul maltempo delle ultime ore, e sui danni provocati da un lato da piogge allagamenti e frane e dall’altro dal problema di viabilità dovuto alla chiusura di un tratto di A6 per il crollo del viadotto Madonna del Monte e dall’altro per le modifiche al traffico sulla A26 Genova-Gravellona Toce.

Sulla Liguria in 40 giorni sono caduti 1700 millimetri di pioggia, “pari a quanto cade in media ogni anno in una regione che è già piovosa e questo si va ad aggiungere a due potenti mareggiate e a venti di scirocco fino a 140 km orari”. Lo ha spiegato questa sera il governatore ligure Giovanni Toti nel punto stampa a Genova sul maltempo delle ultime ore, alla chiusura dell’ultima fase di allerta meteo. “Questo – ha aggiunto – vuol dire che il nostro entroterra sta vivendo un’emergenza frane come non l’abbiamo mai vista e le nostre coste un’emergenza di erosione di enormi proporzioni”.

“Ho letto inesattezze e fake news che per quanto mi riguarda sono ‘belinate’. Quando si dice che non abbiamo utilizzato i fondi per il dissesto è una fake news perché al momento noi abbiamo impegnato a bilancio e quindi attivato, talvolta finito e sicuramente in corso di appalto oltre 552 milioni cioè l’intera dotazione che la Liguria aveva a disposizione”.

“Regione Liguria – ha aggiunto – è in testa per l’utilizzo dei fondi sul disseto idrogeologico, oltre 500 milioni già impegnati per opere molto spesso cantierate, talvolta finite. Abbiamo già fatto tutte le proposte, come si evince dal programma triennale per il 2019-2021 per la difesa del suolo già fascicolato e consegnato al Ministero dell’Ambiente. Oltre al fatto che, a chiunque denunci ritardi nei lavori, segnalo che quei fondi sono stati assegnati dal governo solo nel mese di ottobre di quest’anno, poco più di un mese fa. Tutto questo per dire che non è il momento per raccontare storie”.

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