Una donna. Un mito. Dal sesso alla cultura, dall’intelligenza all’ironia, Moana Pozzi era in grado di calamitare l’attenzione su di sé come poche altre dive, del porno e non, come si può vedere dalle foto nella gallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo. Ma nel privato pare fosse tutt’altro, come raccontò più volte Paolo Villaggio, suo amico di sempre, che la definì addirittura frigida, dicendo che non amava il sesso e che non amò mai veramente nessuno in vita sua. Ma chi era davvero Moana Pozzi? Per capirlo, almeno in parte, è necessario partire dalla sua morte. Era il 15 settembre 1994 quando la pornostar esalava il suo ultimo respiro. Era in un letto d’ospedale, a Lione, e ufficialmente la causa della sua morte fu un tumore al fegato. Un carcinoma fulminante che la portò via in pochissimo tempo a soli 33 anni. Ci fu chi parlò anche di Aids, contratto su un set porno dopo un rapporto sessuale non protetto con John Holmes; altri dissero che a ucciderla fu la cirrosi. Il mistero intorno alla sua scomparsa ha fatto persino sospettare a molti che non fosse morta, alimentando così ancora di più il mito di Moana. A smentire questa teoria quasi complottista fu Rocco Siffredi, che ha raccontato di averla vista dopo il decesso, “irriconoscibile” per via della malattia, dimagrita, senza vita.
Moana era stata ‘iniziata’ al mondo dell’hard da Riccardo Schicchi con il film “Fantastica Moana“, a metà degli anni ’80. Era diversa dalle sue colleghe: intelligente, tanto, dal linguaggio forbito ed elegante che durante le interviste la rendevano amabile, per tutti e per tutte. Anche le donne, infatti, la apprezzavano per la sua classe, per la sua dolcezza.
Genovese di origine ma cresciuta nell’alessandrino, di famiglia borghese e benestante, Moana aveva frequentato scuole religiose, dalle quali arrivare al cinema a ‘Luci Rosse’ era stato un attimo: si era sempre sentita inadatta agli abiti sobri che era costretta ad indossare e appena poteva sfoggiava minigonne e top attillati. Il suo arrivo nel mondo del porno fu un successo che andò di pari passo con quello di Ilona Staller, in arte Cicciolina.
Moana ha letteralmente cambiato la morale degli italiani tra anni ’80 e ’90 e il suo essere così controversa, sommato alla sua morte improvvisa e silenziosa, hanno alimentato il mito che l’ha resa quasi immortale. Un’immortalità paradossalmente uccisa da quello che è considerato il peggiore dei mali: un tumore tra i più infidi perché fulminante e silenzioso. Solo ‘lui’ poteva riuscire a portare via Moana di nascosto, proprio lei che non si era mai voluta nascondere mostrando al mondo intero tutta sé stessa, in ogni senso.