L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea legato prevalentemente all’invecchiamento: questa situazione porta, conseguentemente, ad un aumentato rischio di frattura (in particolare di vertebre, femore, polso, omero, caviglia) per traumi anche minimi.
Con l’avanzare dell’età le ossa vanno incontro a un progressivo indebolimento e diventano più fragili: questa fragilità solo in parte è dovuta alla perdita di minerali.
“Si tratta di un fenomeno comune che si verifica in tutte le persone. Solo quando questo naturale processo fisiologico avviene in modo consistente e la riduzione dell’osso predispone la persona a un aumentato rischio di frattura si parla di osteoporosi. Quindi – spiegano in un approfondimento gli esperti di “Dottoremaeveroche“, il sito antibufale della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici – l’osteoporosi è sì una patologia dell’osso, ma lo scopo primario di prevenirla, diagnosticarla e trattarla sta nel prevenire delle fratture che sono più frequenti quando l’osso è più fragile e che possono verificarsi anche dopo traumi modesti. Etichettare l’osteoporosi come una malattia rischia di spostare l’attenzione da quello che è il problema principale negli anziani, cioè il rischio di frattura [1].”
Perché l’indebolimento dell’osso avviene con l’invecchiamento?
“Una vita attiva ritarda e diminuisce la perdita di massa ossea; un numero sempre maggiore di persone, però, non pratica attività fisica,” scrive Felice Strollo, direttore dell’Unità di Endocrinologia e Malattie metaboliche dell’Istituto Nazionale di Ricovero e Cura per anziani di Roma. “È stato calcolato che quanto più dense sono le ossa nel momento massimo della crescita (intorno ai 25 anni), tanto più sono forti anche in età anziana: conviene, quindi, praticare sport fin da giovani e continuare quando si cresce. Sarà anche importante spingere figli e nipoti a fare attività fisica per fortificare le ossa in tempo utile: questo è il migliore investimento per un futuro sano“ [3].
Anche una semplice camminata all’aria aperta, spiegano gli esperti di “Dottoremaeveroche” “è utile e serve anche per garantire la produzione di vitamina D, particolarmente importante in persone che per il resto della giornata vivono in ambienti chiusi. Bastano semplici e varie attività quotidiane: un’ora nell’orto o in giardino, mezz’ora di passeggiata o di bicicletta, magari anche ballare [1].”
Ci sono dei sintomi da tenere in considerazione come segnale di allarme per l’osteoporosi?
Mia madre è anziana e ha l’osteoporosi. Cosa devo fare?
Cosa fare per prevenire le fratture?
Per esempio, negli ambienti domestici le linee guida [8] consigliano:
- mettere maniglie e corrimani dove necessario, per avere dei punti di appoggio
- eliminare i tappeti, in cui si può inciampare
- evitare la cera sui pavimenti
- attenzione a scale e pavimenti sconnessi
- illuminare bene gli ambienti domestici
- usare tappetini anti-scivolo nella doccia e nella vasca da bagno.
Un altro suggerimento “è quello di fare regolarmente attività fisica moderata o lieve, che migliora tono muscolare ed equilibrio, e di fare controlli periodici alla vista soprattutto se si sospettano cataratte. Se si ha paura di cadere perché si ha la sensazione che manchi l’equilibrio potrebbe essere utile usare un bastone, un buon alleato per prevenire le cadute in casa e fuori casa. Andrebbe inoltre valutato se i problemi di equilibrio sono associabili ad alcuni farmaci che il paziente assume (gli ipnotici per dormire, i tranquillanti, gli antidepressivi, gli antipertensivi). Occorre parlarne con il proprio medico per valutare insieme a lui cosa è opportuno fare: che tipo di attività fisica, se serve un controllo della vista e se è davvero indispensabile utilizzare farmaci che riducono l’equilibrio e a quali dosi.”
Attenzione alle cadute
“La disponibilità di nuovi dati sulle cure già in uso nella profilassi e nella terapia dell’osteoporosi, e l’introduzione sul mercato italiano di nuovi farmaci, hanno fornito l’occasione per fare il punto sull’importante tema dell’osteoporosi e, soprattutto, sulle strategie finalizzate alla prevenzione della principale complicanza rappresentata delle fratture,” conclude Maestri con i colleghi su Informazione sui Farmaci. “È importante ricordare che, nella pratica quotidiana, spesso ‘pazienti’ asintomatici si sottopongono ad un esame densitometrico per screening oppure per sintomi che non sono dovuti alla demineralizzazione ossea come le artralgie. Appare quindi corretto attribuire al riscontro di un valore densitometrico patologico il carattere di fattore di rischio, più che di patologia vera e propria, con tutti i risvolti che ne conseguono sulle scelte da operare sul piano profilattico e/o terapeutico” [1].
Bibliografia
- 1 . Maestri E, Ciardullo AV, Magrini N, “L’osteoporosi nella medicina di base oggi”. Informazione sui farmaci, anno 2000, numero 6
- 2 . Strollo F, Vernikos J, “Ritardare l’invecchiamento è possibile”. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2012
- 3 . Al-Bashaireh AM, Haddad LG, Weaver M, et al. “The effect of tobacco smoking on bone mass: an overview of pathophysiologic mechanisms”. J Osteoporos. 2018; 2018: 1206235
- 4 . NIH Consensus Development Panel on Osteoporosis Prevention, Diagnosis, and Therapy. Osteoporosis prevention, diagnosis, and therapy. JAMA 2001; 285: 785-95
- 5 . Australian National Consensus Conference 1996. Consensus statement. The prevention and management of osteoporosis. MJA 1997; 167:S1-S15
- 6 . Mayo Clinic. Osteoporosis.
- 7 . Epicentro. Le cadute negli anziani.
- 8 . Piano nazionale linee guida. Linee guida per la prevenzione delle cadute da incidente domestico… strumenti, con significative e recenti esperienze italiane. Data di pubblicazione: maggio 2007 | Data di aggiornamento: maggio 2009