I tremori del Parkinson potrebbero essere trattati, e contrastati, ‘bersagliando’ in modo mirato il cervello dei pazienti con speciali onde sonore ‘indolori’. Lo afferma un team di scienziati italiani, che sta utilizzando gli ultrasuoni proprio a questo scopo e presenterà i risultati di uno studio ad hoc la prossima settimana, al meeting annuale della Radiological Society of North America, a Chicago. I ricercatori dell’Università dell’Aquila hanno scoperto che il 95% dei pazienti coinvolti nello studio ha visto un’immediata riduzione dei tremori dopo il trattamento con onde sonore ad alta frequenza. E meno di uno su 10 (8%) ha presentato effetti collaterali nei sei mesi successivi.
La terapia ha funzionato concentrando le onde sonore su minuscole aree specifiche del cervello dei pazienti. Si tratta di un approccio mini-invasivo, che presenta dei vantaggi rispetto alla stimolazione cerebrale profonda, incluso un ridotto rischio di complicanze, come ha spiegato l’autore principale dello studio, Federico Bruno del Dipartimento di Scienze biotecnologiche e cliniche applicate dell’Università dell’Aquila. “Un altro vantaggio è l’effetto immediato fornito da questo trattamento, a differenza della stimolazione cerebrale profonda che richiede un periodo di rodaggio per l’elettrostimolazione“, ha detto. Inoltre, il trattamento con ultrasuoni mirati “richiede un ricovero più breve ed è una procedura abbastanza ben tollerata anche da pazienti più fragili“.
Per lo studio Bruno e il suo team hanno arruolato 39 pazienti, con un’età media di 64,5 anni e tremori disabilitanti che non avevano risposto al trattamento; i pazienti erano afflitti da sintomi presenti in media da oltre 10 anni. I ricercatori hanno valutato i soggetti in base alla gravità del tremore e al livello di qualità della vita prima del trattamento, immediatamente dopo e nel corso dell’anno successivo. Così gli scienziati hanno scoperto che 37 pazienti su 39 (il 95%) avevano sperimentato una riduzione sostanziale e immediata del tremore. Un effetto positivo che si è conservato anche nei controlli di follow up.
“Lo studio che presentiamo descrive la nostra esperienza di oltre un anno nel trattamento del tremore con talamotomia con ultrasuoni focalizzati – commenta Bruno – L’applicazione clinica di questa tecnica per le malattie neurologiche è una novità assoluta: l’uso clinico è stato approvato dalla Food and Drug Administration meno di tre anni fa“.