Previsioni Meteo Dicembre: l’ondata fredda di inizio mese non arriverà in Italia, ma l’appuntamento è solo rimandato. Attenzione all’Immacolata

Previsioni Meteo Dicembre: segnali evidenti di inverno sullo scacchiere Europeo, anche se la prima discesa Artica bypasserà l'Italia e andrà a Ovest portando la neve in Spagna
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Previsioni Meteo Dicembre – Stiamo cercando di cogliere, negli ultimi bollettini meteorologici, quale possa essere la tendenza barica prevalente per il mese di dicembre sulla base di indicazioni teleconnettive, la cui lettura, in particolare in queste fasi di cambio stagionale, diviene piuttosto ardua. Naturalmente le prime evoluzioni, in termini di tendenza, conseguenti al vaglio dei primi dati, possono manifestarsi più effimere proprio perché il particolare periodo di transito, appunto di cambio stagionale, può rendere i medesimi dati meno affidabili.

In ogni modo, nella nostra precedente analisi teleconnettiva, che è diversa dall’analisi modellistica fatta negli ultimi editoriali, avevamo posto come considerazione generale in termini di circolazione per il mese di dicembre, la prospettiva di un assetto barico di tipo meridiano. Quindi un sostanziale cambio di pattern, rispetto a quanto successo in Novembre, con azioni atlantiche via via più inibite, crescente alta pressione sui comparti orientali oceanici e anche occidentali europei e progressivi tentativi artici o subpolari di conquistare le medie-basse latitudini del continente.

Questo quadro generale, anche rispetto alla luce degli ultimi dati, viene confermato. Vi è da dire che, i calcoli dei modelli troposferici di qualche giorno fa, avevano ipotizzato una configurazione invernale artica già da subito con l’avvento di dicembre, o comunque nel corso della prima settimana, proponendo una discesa tagliente di aria fredda lungo il bordo orientale dell’anticiclone, visto già vetusto sui meridiani occidentali del Continente. Via via questo quadro è stato stemperato dagli stessi modelli deterministici, con freddo molto probabilmente cancellato o parecchio ridimensionato, nel migliore dei casi più circoscritto. Le ragioni sarebbero anche abbastanza fortuite, ossia a causa di un nucleo di vorticità atlantico che piuttosto occasionalmente andrebbe a minare la radice anticiclonica, aprendo un varco verso i settori occidentali mediterranei, area algerina-marocchina ove, poi, convergerebbe l’asse depressionario, con conseguente negazione o riduzione del freddo sull’Italia. Nulla di compromesso rispetto all’impianto generale, come dire, semplicemente una “prima non buona”, ma certamente il copione è ben scritto e gli attori  protagonisti sapranno recitare bene prima o poi la propria parte.

E difatti, fallito questo primo tentativo di irruzione artica, o comunque con effetti molto ridimensionati verso l’Italia nel corso della prima settimana, dalle indagini teleconnettive appaiono almeno altri 2/3 tentativi di incursioni fredde in direzione delle latitudini mediterranee verso la fine della prima decade o verso metà mese e poi nel corso del mese. Predisponenti, sarebbero diversi fattori o predictor.

Innanzitutto, un warming non indifferente, prima immagine allegata e già trattato, in alta stratosfera che inizierebbe a prendere piede, in corrispondenza dei settori euro-asiatici e poi siberiani,  proprio con inizio del nuovo mese e raggiungerebbe l’apice sul finire della prima decade o inizio della seconda. Si tratterebbe di un riscaldamento significativo in grado di portare potenziali “sconquassi” in alta troposfera e via via permeanti anche gli strati più bassi. Tuttavia, rispetto a questo evento, ci riserviamo le dovute cautele, stante anche il contesto temporale piuttosto lontano.

L’andamento AO/NAO. Dopo una impennata positiva di entrambi gli indici a inizio mese, tornerebbero a calare in maniera precipitosa dal 5/6 dicembre per portarsi verso neutro-negativi sul finire della prima decade. Posizione favorevole del PNA vista neutro-positiva dopo una temporanea fase negativa prossima, questa probabilmente corresponsabile della mancata irruzione di inizio mese, poichè incentivante una uscita del “Getto” da Terranova troppo larga in Atlantico.

A supporto, anche l’andamento dei venti zonali in altra stratosfera, visti in progressivo calo per tutta la prima decade di dicembre e, infine, il quadro vettori e divergenze dell’EP-Flux, seconda immagine, mostrante via via nel corso di dicembre, un incisivo, penetrante trasporto di energia, sia in termini dinamici (momento) che termodinamici (calore), dalla troposfera verso la stratosfera. Insomma, le indagini teleconnettive continuano a vedere un mese di dicembre impostato verso configurazioni bariche meridiane e favorevoli a incursioni fredde anche verso l’Italia.

Considerando tutti i lag temporali di trasmissione, nonché esaminando anche gli strati termici medio-bassi, in primis il fattore condizionante e modulante le figure bariche ossia le SSTA (temperature superficiali atlantiche) riteniamo che un secondo tentativo di incursione fredda artica possa esserci tra l’8/9 e il 12/13 dicembre.

Lag temporali sono possibili, più difficili anticipi, ma non esclusi, tuttavia dall’Immacolata e andando più in là in dicembre condizioni per freddo e neve sull’Italia potrebbero farsi decisamente più concrete, magari in un contesto barico del tipo espresso nell’ultima immagine. Ripetiamo che contesti invernali potrebbero riproporsi, poi, per il resto di dicembre, ma naturalmente ci riserviamo di analizzarli via via più in là nel tempo, sulla base di dati più credibili.

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