Previsioni Meteo Inverno – Ci spingiamo, con questo articolo, in una indagine a lunghissimo termine, fino a metà gennaio, cercando di estrapolare dai dati teleconnettivi a nostra disposizione, quale possa essere la tendenza di massima delle figure bariche nel corso dei prossimi 50 giorni.
A supportare le nostre congetture su un possibile prospetto barico a step per il periodo preso in esame, vi sono alcune constatazioni empiriche di questi giorni e che potrebbero influenzare il decorso invernale, almeno nella prima parte. Una costatazione senz’altro di primaria importanza è stata, nel corso di questo novembre, ma già da ottobre e lo è ancora, un persistente flusso caldo nordafricano lungo i meridiani euro-asiatici, più cospicuamente in corrispondenza dell’Est Europa.
Questa costante, continuata e anche anomala, iniezione di aria calda su questi comparti continentali, determinerà, nei prossimi giorni, una penetrazione dei flussi caldi in corrispondenza dei medesimi settori anche verso i piani alti atmosferici, ossia in Stratosfera. Il riscaldamento strato dovrebbe compiersi nel corso della prima parte di dicembre. Aria calda pompata fino a quei livelli atmosferici, prima immagine, cerchio rosso, vuol dire un disturbo piuttosto serio al Vortice Polare Stratosferico che, solitamente, proprio in questa fase subisce il maggiore raffreddamento. Relativamente alla bassa troposfera, constatiamo fattori termici piuttosto interessanti sia in area oceanica atlantica che pacifica settentrionale, oltre che sulla terraferma euro-asiatica, con molte estremità, ossia condizioni termiche di segno opposto, senz’altro predisponenti altrettanta opposizione di figure bariche che terranno piuttosto viva la circolazione atmosferica in sede euro-atlantica. Prospetto evolutivo, quindi, caratterizzato da condizioni troposferiche piuttosto dinamiche e da condizioni stratosferiche in sede polare decisamente compromesse. I fattori di Warming, per di più, sono tutti concentrati in sede euro-asiatica o siberiana, sede favorevole a sortite del vortice polare in senso meridiano e proprio verso i meridiani centrali europei.
Se poi guardiamo un prospetto dei venti zonali stratosferici, riscontriamo, in varie emissioni ensemble, che la media dei forecasts segue un andamento piuttosto calante o persistentemente calante a iniziare da dicembre con prosieguo per tutta la stagione invernale. Infine, gli indici descrittivi AO, NAO dopo un aumento importante ma temporaneo nei prossimi giorni, sono confermati in calo via via nel corso di dicembre, o perlomeno certamente verso valori più neutrali; il PNA è visto anch’esso neutro-positivo nel corso di Dicembre. Da tutto questo quadro, possiamo dedurre circa 3 o 4 step evolutivi di massima per il prosieguo di dicembre e fino a metà gennaio.
In riferimento a quanto potrebbe accadere nel corso della prima decade si è già abbondantemente detto, con possibile ritorno di fasi instabili-perturbate e qualche infiltrazione di aria fredda su alcuni settori settentrionali e Nord Appennino, responsabile di un clima più invernale. Circa la seconda decade, o magari con anticipi anche sul finire della prima, i dati esaminati ci suggeriscono una possibile fase nuovamente volta all’instabilità per ingerenza sul Mediterraneo centrale di correnti relativamente fredde di matrice artica o subpolare. La prima fase, probabilmente dal 9/10 Dicembre e fino al 12/13, potrebbe essere caratterizzata da un’azione più meridiana come il tipo barico prospettato nella seconda immagine. In questo contesto, potrebbero entrare correnti più fredde sull’Italia a portare nubi e piogge sparse e anche locali condizioni di clima più invernale con qualche nevicata fino a quote medio-basse. Questa barica potrebbe essere abbastanza ricorrente nel corso della seconda decade magari anche con qualche contributo freddo più continentale.
Tuttavia, semmai gli assi dei centri barici dovessero disporsi in maniera leggermente diversa, e ciò potrebbe accadere per via di un graduale e poco prevedibile modellamento delle SST atlantiche, riteniamo che tutta la struttura possa subire uno spostamento occidentale, con azioni subpolari o artiche sempre ricorrenti, ma con loro impatto in area mediterranea più decentrato a Ovest. In questo contesto, immagine 3, il tempo dovrebbe essere caratterizzato ugualmente da diverse fasi instabili su gran parte del Paese, ma magari con connotati freddi più circoscritti alle aree settentrionali o al più centrali.
Relativamente alla terza decade di dicembre, invece, potrebbe essere maggiormente possibile un recupero di alta pressione da Ovest e condizioni di maggiore stabilità su buona parte dell’Europa centro-occidentale e anche in Italia. Con questo tipo barico, tuttavia, le aree adriatiche e meridionali della penisola potrebbero rimanere meno protette dalla figura anticiclonica e, invece, più esposte a influenze fredde orientali. Difficile a questa distanza temporale individuare la consistenza di queste eventuali influenze, tuttavia riteniamo che nella seconda parte del mese le nostre regioni orientali, anch’esse in un prospetto di recupero anticiclonico e, quindi, con prevalenza di tempo migliore, possano trovarsi, tuttavia, maggiormente esposte ai flussi più freddi orientali con qualche fastidio in più rispetto al resto del Paese.
Infine, uno sguardo di massima alla possibile tendenza per la prima parte di gennaio. Riteniamo, infatti, che tra fine mese e appunto la prima parte di gennaio, o comunque nel prosieguo di gennaio, se tutti i tasselli dovessero andare al posto giusto, possano compiersi i maggiori effetti delle vicende stratosferiche sopra esaminate, attraverso una verosimile loro influenza verso gli strati medio-bassi. E’ possibile che, proprio in coincidenza con il mese più freddo dell’anno, possa impostarsi una circolazione a scala euroasiatica di quelle contrassegnate da serie correnti fredde di matrice russa verso il bacino centrale del Mediterraneo e condizioni invernali “old style” per molte nostre regioni. L’evoluzione per il mese di gennaio e per la terza decade di dicembre, naturalmente, ha una minore affidabilità, tuttavia il quadro teleconnettivo da noi esaminato, a ora, propone quegli scenari e certamente essi vanno presi in considerazione in riferimento a un prospetto stagionale.